sabato 8 luglio 2017
C’è un video che circola da qualche giorno su Facebook seguito da un boom di condivisioni. Riprende i migranti irregolari che girano, spaesati e nutriti, a spese del contribuente italiano, sui treni e su ogni altro mezzo pubblico. Chi dovrebbe controllare, opera incurante e indifferente. Il video proietta l’esasperazione dei cittadini italiani che pagano le tasse, a cominciare dai biglietti sui treni, e riprende una vergognosa scena oramai consueta sui mezzi di trasporto pubblici italiani in cui il migrante irregolare, sprovvisto di tutto – identità, permesso di soggiorno, meno che mai di biglietto – fa in pratica quello che gli pare sul nostro territorio, senza alcun controllo, senza che nessuno faccia rispettare regola alcuna.
Il nostro Paese è ormai una terra di nessuno, o meglio un immenso immondezzaio ove sguazzano i peggiori nell’assenza di rispetto alcuno di legge, controllo e regola. Situazione strenuamente voluta e creata, senza dubbio dal Partito Democratico al potere. Boeri ad esempio, a capo dell’Inps, da raccomandato in cattedra qual è al pari di Mario Monti, ci vorrebbe fare anche la ramanzina, “spiegandoci” quanto serva e sia utile l’invasione dei migranti irregolari, dicendoci che servirebbero a pagare le pensioni. Ma dove vive Boeri? In Italia? Tra noi?
I migranti, regolari o irregolari che siano, quando non delinquono o poltriscono lerciando il terreno pubblico, approfittando delle leggi dei “gonzi”, cioè le nostre leggi, fanno biecamente i propri comodi. Accumulano denari, ove mai lavorino (si ricordi che il tasso di disoccupazione in Italia è oramai altissimo e irrecuperabile), evitando, scientemente, di rientrare nei loro Paesi dove troverebbero la fame.
In pratica, si informi Boeri, ci spennano “forti” del nostro sistema legale e previdenziale che li avvantaggia. A differenza degli italiani, infatti, non hanno niente da perdere e tutto, al contrario, da guadagnare. Ed il trend è in crescita costante ed esponenziale. Gli irregolari in Italia sono milioni. E il nostro Paese è distrutto per gli affari dei pdioti e dei loro governi nominati attraverso manovre di Palazzo (Monti, Letta, Renzi, Gentiloni). Non va certo meglio, ed è lì che bisogna oltremodo vigilare, per quanto riguarda la massa, anch’essa mastodontica, dei cosiddetti “regolari”. Vale a dire, dei migranti dotati di permesso di soggiorno. Oggi superano gli 80mila.
E quanti sono coloro i quali hanno percepito dallo Stato una pensione sociale? Erano 81.619, solo nel 2015. Poco meno l’anno prima, 74.430mila circa. Le pensioni assistenziali nel 2015 sono state 49.852, mentre, l’anno precedente, erano 44.645.
Si ricordi che nessun migrante che riceve la pensione assistenziale ha mai versato alcun contributo. Ma non vanno dimenticati i migranti cui versiamo l’assegno di invalidità o di vecchiaia. A questo proposito, le cifre ammontano sui 17.277.
Quanto si sentono invalidi gli stranieri sul nostro territorio! Chi li controlla? Ma ci sono anche le pensioni indennitarie, cioè le rendite pagate dagli italiani ai migranti che, non necessariamente sul posto di lavoro, hanno subito incidenti o traumi di sorta che impediscono loro di svolgere qualsiasi attività. Dunque, Boeri, presidente dell’Inps in quota De Benedetti, piuttosto che “pontificare” sui migranti, mostri agli italiani i conti in ordine dell’Istituto. Si appurerà, facilmente, che è tutto fuori controllo, a cominciare dai dirigenti senza titolo pagati smisuratamente.
La misura è colma. Siamo esasperati. Ma chi controlla il controllore? In buona sostanza, chi controlla Boeri? Il problema, dunque, è vigilare sull’Inps. Che eroga senza avere conteggio preciso e dettagliato. Mentre a pagare, a vita, siamo sempre noi, con le tasse esose che ci affliggono. Nel mantenimento dei migranti a nostre spese, si nasconde, oltretutto, il vero e proprio sistema delinquenziale – terrorista e fondamentalista islamico che sia – denunciato da ultimo anche dalla Banca d’Italia. Come dimostra lo scandalo degli istituti di credito, Via XX Settembre arriva sempre in ritardo, a denunciare, inutilmente, ciò che si è verificato ed è nato anni prima. Bisogna indagare sull’erogazione dei soldi degli italiani e passare al setaccio ogni ente pubblico erogante a cominciare dal “rosso” Inps. E la Corte dei conti che fa? Perché arriva sempre, anch’essa, troppo tardi? In Italia i danni pubblici vengono scoperti solo dopo almeno un decennio dal misfatto.
Sono necessari un controllo stringente e una giustizia giusta. L’esasperazione degli italiani oggi è al culmine. È arrivato il momento di agire contro gli incompetenti al potere.
di Francesca R. Fantetti