I “fantastici” tagli delle tasse del Governo

giovedì 14 aprile 2016


Altro che Governo che abbassa le tasse. Secondo il settimanale economico Italia Oggi, anche l’ultimo Def conferma la linea previsionale stabilita in quello del 2015. Ciò significa, in soldoni, che nel 2019 il gettito complessivo dello Stato passerà dagli attuali 784 a ben 855 miliardi di euro. Una mazzata di 71 miliardi che qualcuno, ossia imprese e famiglie, si dovrà necessariamente sobbarcare.

D’altro canto, avendo colpevolmente fallito sul piano della tanto decantata spending review, che se realizzata seriamente non si sarebbe coniugata con la smania di consensi immediati del presidente del Consiglio, il portato di una amministrazione che si sta sempre più connotando per le sue spese pazze - vedi 80 euro e vedi onerosa quanto sterile stimolazione nel campo delle assunzioni - non può essere quello di una ulteriore crescita della tassazione allargata.

Proprio sul piano dei presunti tagli della spesa corrente, madre di tutte la battaglie politiche per chi vuole realmente cambiare le cose, lo stesso Esecutivo Renzi continua a dare i numeri per bocca del sempre meno credibile ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il quale da tempo racconta ai quattro venti la balla spaziale di una spending review realizzata che sfiorerebbe i 30 miliardi di euro. In realtà si tratta dell’ennesima riproposizione della cosiddetta finanza creativa già ben sperimentata da alcuni illustri suoi predecessori. Risparmi molto fittizi alle colossali uscite pubbliche realizzati sulla carta basandosi sulle previsioni, gonfiate ad arte, di maggiore spesa pubblica. Una sòla, insomma, come si dice a Roma. Ma, ahinoi, come dimostrano gli impietosi numeri, che alla fine dei conti si incaricheranno di riportare sulla Terra i marziani che ci governano, il Paese dei tosatori fiscali tale rimarrà almeno fino al 2019, altro che chiacchiere.


di Claudio Romiti