Italia/Europa: la realtà cui fare fronte

martedì 20 ottobre 2015


È necessario che oggi al governo siedano persone adatte e capaci, preparate. Politici eletti dagli italiani in grado di far fronte alla situazione in cui si trova il nostro Paese. La barzelletta di Matteo Renzi al governo di sinistra rubato con l’imbroglio di Giorgio Napolitano deve finire il più presto possibile, allo stesso modo di come si sono malamente conclusi gli altri due governi-imbroglio di sinistra che ci sono stati importi da Napolitano, Letta e Monti. Si deve andare al voto, in Italia, e avere Parlamenti e governi eletti, legittimi, democratici.

Detto ciò, la situazione è questa. Tutti i tentativi fatti sinora in Europa dalla Banca centrale europea, dal Quantitative easing all’acquisto di Asset Backed Securities (Abs), dalla svalutazione dell’Euro ai tassi a zero, stanno fallendo. Sarà anche questione di tempo, nel senso che si è cominciato da poco rispetto ad esempio alla cura da cavallo statunitense di immissione di liquidità in funzione da più di sette anni, ma tant’è, la situazione in Europa è rimasta invariata e tendente al peggioramento. L’inflazione non risale, al 2 per cento come previsto quale obiettivo della Bce, e l’economia dell’Eurozona non riparte. La produzione industriale nell’area euro scende, diminuisce, e la realtà di cui prendere atto consiste nel fatto che non c’è né ci sarà alcuna crescita. Con il tonfo della Cina si rischia financo di peggiorare.

In pratica, a dirla tutta, le decisioni prese da Mario Draghi sono state tardive e si stanno rivelando insufficienti perché la situazione era già fortemente deteriorata. In Italia si continua a fare illusionismo dicendo, da imbroglioni professionisti, di vedere la ripresa economica che non esiste. Si nega la realtà e cioè che, in Italia come in Europa, si è in una spirale deflazionistica e di bassa crescita. L’attuale legge di stabilità è insufficiente, guarda allo 0,2 per cento del Pil che si potrebbe utilizzare ove mai l’Unione europea ci dovesse concedere l’utilizzo di tre miliardi di euro per l’emergenza migranti e, per il resto, è misera di idee, di coraggio, di capacità, fatta da incompetenti allo sbaraglio al potere.

David Cameron nel Regno Unito ha fatto ripartire l’economia facendo salire il Pil del 2,5 per cento dando un calcio all’austerità. L’Italia pietisce concessioni dall’Europa tedesca e rimane strozzata, impossibilitata a qualsivoglia manovra espansiva. L’Italia di Napolitano/Renzi, del terzo governo illegittimo mai eletto dagli italiani, è beotamente contenta delle poche assunzioni, cioè delle trasformazioni in lavoro a tempo indeterminato, cui adesso la legge di stabilità riduce la decontribuzione da 8mila a 3200 euro, cosa che la farà assistere al naufragio, con l’incentivo dimezzato, della bella trovata.

Non è casuale il rapporto che deve esserci necessariamente quanto democraticamente tra eletti ed elettori, perché è a garanzia del fatto che siano con i piedi per terra e realmente, ferocemente attaccati e pregni di realtà. È molto grave ciò che è stato e sta venendo tuttora fatto sulla pelle di tutto un Paese, il nostro. È necessario stabilire la responsabilità di chi governi, tanto quanto ripristinare il collegamento elettorale democratico interrotto. La strada è lunga e pure impervia. Bisogna incominciare a percorrerla. Va intrapresa.


di Cesare Alfieri