Vogliamo la spending review di Cottarelli

venerdì 20 febbraio 2015


La rottamazione secondo Matteo Renzi consiste nell’occupare i posti con amici e parenti. Dai vertici istituzionali fino ai Cda delle partecipate non fa altro. Il falso riformatore appesantisce lo Stato, invece di sfrondare e alleggerire. Ha scambiato la rottamazione e il riformare per mettere di peso gente incapace a nostro carico e spesa. Oggi siamo messi peggio di prima che Renzi rubasse il terzo governo non eletto impostoci dal nefasto Napolitano.

Dov’è finita la spending review? Alcune associazioni hanno chiesto all’attuale governo imbroglione di pubblicare almeno i dossier di Carlo Cottarelli e la risposta è stata che “non lavorava per noi”. Proprio così! L’hanno cancellato, e con lui la spending review. Ma cosa li teniamo a fare! “Questo dipartimento non possiede gli atti richiesti, Cottarelli si avvaleva delle risorse umane e strumentali del ministero dell’Economia”, hanno risposto dal governo. “Non ci è possibile procedere in quanto la documentazione non è in nostro possesso, non facendo parte il commissario di questo ministero”, hanno ribattuto dal ministero del Tesoro.

Queste sono le mani in cui siamo. Ma al di là del caos di Renzi & Company, da cacciare prima possibile, che fine hanno fatto le carte di Cottarelli con tutte le sue proposte per eliminare gli sprechi della spesa pubblica? Una parte è nota perchè l’ha resa pubblica lui stesso circa un anno fa, ma dei documenti dell’esercito dei venticinque (venticinque!) gruppi di lavoro che hanno fatto proposte per i singoli settori non c’è traccia. Vogliamo pubblicare? Le associazioni richiedenti hanno anche lanciato in Italia Foia.it, una campagna per avere in Italia il cosiddetto Freedom of information act, cioè una legge simile a quella esistente negli Stati Uniti con cui si obbliga la pubblica amministrazione a rendere accessibili tutti i propri atti ai cittadini. Non solo cioè alle persone che hanno un interesse diretto al documento, come è previsto già dalla legge italiana, ma a tutte quante. Con la spending review resa “visibile” perché pubblicata sarà chiaro a tutti cosa succede e anche cosa è necessario fare.

E’ certamente la strada migliore per eliminare quei tagli lineari che diminuiscono i servizi senza rimuovere gli sprechi. E’ inammissibile e gravissimo non potere disporre dei documenti relativi. Le proposte di Cottarelli colpivano sprechi e privilegi corporativi, cercavano di razionalizzare il sistema. E per questo Renzi e i suoi amichetti le hanno nascoste, bandite, escluse, rese invisibili e non pubblicate. Renzi, il dittatorello di provincia, vuole fare e decidere tutto lui, e ci ritroviamo come stiamo, cioè molto male. I cittadini italiani hanno il sacrosanto diritto di sapere cosa viene fatto e cosa è stato prodotto con i soldi pubblici, cioè con i loro soldi.

 


di Cesare Alfieri