Lo scontro tra sistemi esponenziali e lineari

mercoledì 4 febbraio 2015


Giuseppe Lanzavecchia traduce liberamente e discute un documento preparato da Peter Diamandis sullo sviluppo. Diamandis è “co-founder and chairman of Singularity University and co-author of the New York Times bestseller Abundance: The Future Is Better Than You Think”.

Un sistema lineare si muove senza mutamenti ed è tipico di governi, sistemi politici, organismi regolatori, di molte grandi aziende, mentre un sistema esponenziale è come le start-up della Silicon Valley, ossia di Innovatori e distruttori che vogliono cambiare il gioco, e spesso non sono accettate, ma aggredite, anche legalmente, come Uber, Airbnb, Tesla, 23andMe (una impresa di analisi del Dna) e molte aziende di droni.

Si tratta di un inizio, di una sorta di rivoluzione perché il numero di imprenditori e di organizzazioni esponenziali in tutto il mondo sta aumendo notevolmente, operano online con accesso a banda larga, con decine di miliardi di capitali in crowdfunding (unione di tanti piccoli imprenditori), la conoscenza del mondo su Google, il cloud computing, la stampa 3D, l’accesso ai sensori, alle reti, alla biologia sintetica.

Gli imprenditori esponenziali debbono affrontare gli ostacoli dei regolamenti perché corrono più veloci dei regolatori. Quando trovano come fare le cose in modo molto più economico, rapido e agile sono attaccati dalle imprese tradizionali incapaci di gestire il cambiamento e che si sentono minacciate nella loro stessa esistenza: i governi sostengono i vecchi (si pensi a Uber) e se non riescono a comprendere l’impatto di una nuova tecnologia sulla società, la loro prima reazione è quella di dire: “Stop - Non capiamo, occorre regolamentare, è troppo pericoloso”.

La risposta dell’imprenditore? Non cercate di fermarmi. Ci sono 3 miliardi di nuove menti on-line nel prossimo decennio, che rappresentano decine di migliaia di miliardi di dollari che fluiscono nell’economia globale. C’è un’esplosione di un gran numero di innovazioni provenienti da Cina, India, Pakistan, Africa, parti del mondo che saranno probabilmente molto più permissive nel reinventare l’assistenza sanitaria o far volare droni o fare qualunque nuova attività.

Gli Stati Uniti debbono essere molto, molto attenti a che non si over-regolamentino queste nuove tecnologie e le si mettano dei freni. Quando George W. Bush era in carica, il governo americano smise di finanziare la ricerca sulle cellule staminali fetali a causa delle preoccupazioni di ordine etico. Mettendo da parte le questioni morali ed etiche per un momento, il risultato della regolamentazione del governo ha significato semplicemente che la ricerca ha lasciato gli Stati Uniti ed è andata in Cina, Corea del Sud e altre parti del mondo. Di conseguenza, gli Stati Uniti sono passati dal primo all’ottavo posto nello studio delle cellule staminali. Viviamo in un mondo dai confini porosi, e regolare o vietare qualcosa non significa che questa non avvenga. Se qualcosa si muove in qualche parte del mondo, soprattutto se da confusa diventa dirompente e ha il potenziale per generare grandi sviluppi, sia chiaro che dobbiamo assolutamente avere il dovere morale ed etico di operare correttamente ma non di dare la risposta con divieti e regolamentazioni..

La Silicon Valley continuerà ad essere una forza dominante nel futuro? Sì, ma credo che altri posti cominceranno a svilupparsi. Paesi di tutto il mondo vogliono replicare ciò che esiste nel nord della California. Alcuni dei paesi più piccoli con i governi più agili – Olanda, Israele, Singapore – potrebbero presto avere un vantaggio, perché la regolamentazione sta per diventare sia un ostacolo sia un vantaggio strategico per l’innovazione. L’innovazione su larga scala significa che si stanno erodendo alcune delle forze lavoro esistenti e delle grandi imprese che sono la base delle entrate fiscali e spesso, la prima reazione di un governo è di mettere ostacoli normativi.

Per esempio, se nuove automobili vanno sulla strada creano un sacco di problemi a valle. Forse non avremo bisogno di produrre così tante auto perché la gente non vorrà magari possedere un’auto ma piuttosto averne l’accesso. Forse non dovremo costruire molte altre strade, perché le auto autonome (che si autogovernano) sono più efficienti e in grado di muoversi con maggiore densità. di traffico. Poi, non avremo bisogno di tante macchine movimento terra, né di nuovi garage o di altri tassisti. Non sarà nemmeno necessario assicurare l’auto, perché quelle autonome semplicemente non si scontrano.

Una sola tecnologia esponenziale può eliminare un gran numero di imprese satelliti a seguito di un effetto domino; alcuni paesi diranno "stop" alla sua entrata, ma altri la abbracceranno e si daranno da fare per attrarre le giovani imprese di quel tipo da qualunque parte del mondo si affaccino sul mercato. Viviamo il momento più emozionante che si sia mai presentato e mentre ci muoviamo verso questo futuro distruggendo molte attività tradizionali ne creiamo ancora di più sfruttando le opportunità imprenditoriali che sorgono. Una statistica scioccante della Scuola di affari Olin dice che nel prossimo decennio, il 40 per cento delle aziende oggi indicate da Fortune 500 non esisterà più. Per un imprenditore con la mentalità dell’abbondanza (Abundance è il libro scritto da Peter Diamandis nel 2013) e per me che sto scrivendo il mio prossimo libro “BOLD: How to Go Big, Create Wealth & Impact the World” (S&S, Feb 2015), questa distruzione è piena di enormi opportunità. La velocità alla quale stiamo muovendoci, da "Mi è venuta un’idea" a "Ho costruito una impresa che vale miliardi di dollari", non è mai stata così grande. Ho una squadra che lavora con me per ricercare e studiare questi meta-trend – come lo scontro che ci sarà tra sistemi lineari ed esponenziali.

Negli ultimi tre anni abbiamo presentato le nostre intuizioni e i nostri dati a un gruppo molto selezionato di 250 amministratori delegati nel mio “Executive Mastermind” chiamato “Abundance 360” (A360). A360 è ora completo e ho deciso allora di creare un gruppo di Mastermind digitale scalabile, chiamato Abundance 360 Digital (o A360D), concepito appositamente per gli imprenditori (come voi) così da fornire loro mensilmente conoscenze, risorse e strumenti ricavati dalle tecnologie esponenziali, progetti eccezionali, concezione di “abundance”, strumenti di massa (gare, collaborazioni e altri). A360D cercherà di collegarti ad altri imprenditori audaci e con la mentalità di “abundance” e con me su base mensile per discutere di questi temi.

La lettera è firmata “All the best Peter”, spiega come è stata preparata e aggiunge il seguente postscritto:

“P.P.S. Please forward this to your best clients, colleagues and friends — especially those who could use some encouragement as they pursue big, bold dreams”.

Se per caso tra i lettori del presente articolo ci sono degli imprenditori interessati alle nuove idee si rivolgano direttamente a Peter Diamandis. Le idee sono libere e più sono gli imprenditori validi più c’è ricchezza per tutti. Spero poi che i lettori capiscano quale abisso esiste tra l’approccio americano allo sviluppo e la vergognosa debole politica europea e italiana per superare la crisi: da noi è una politica dei governi, in America di cittadini, imprese, organismi privati.


di Giuseppe Lanzavecchia