Reagire all’Europa

martedì 30 dicembre 2014


Dove sono gli eurobond e gli investimenti veri in Europa? Quanto è in grado di fare il misero piano Juncker? Si fa o non si fa il quantitative easing della Banca centrale europea di Draghi? Quando Padoan invoca stabilità (per sé, per restare dov’è) per colmare il deficit di fiducia (la fiducia è persa per Padoan & Co), a chi e di cosa sta parlando per la precisione? Perché a noi risulta che è lui al ministero chiave italiano dell’economia – dove è tuttora – e lo è dall’ultimo anno che ha pure compreso la possibilità – sprecata, gettata alle ortiche - del semestre italiano alla presidenza europea. Perché, invece di dire cose a vanvera, o meglio le balle insegnategli dall’altro imbroglione che è Renzi, non le dice a se stesso, ad esempio in bagno, davanti allo specchio, queste cose e, poi, quando è in ufficio, fa qualcosa?

Sentire dire che il governo ha preso atto, nei sei mesi alla presidenza, dei problemi strutturali che si sono sedimentati lungo i decenni, fa ridere, se non ci fosse da piangere. Cosa ha fatto per il marchio Made in Italy? Cosa sta facendo la moglie dell’amico di Veltrini Mogherini alla difesa prima e in Europa adesso con l’India dei marò? Perché è stata lei il ministro della difesa in Italia e non ha fatto niente, e adesso nientedimeno che dall’Europa (è l’emblema dell’incapacità della sinistra imbrogliona e ladrona di Veltroni) alza la vocina con l’India. "Troppi rinvii, sono in gioco le relazioni tra l'Ue e l'India". Ecco, brava, facciamo la guerra all’India, dopo la Russia. Questa Europa fa orrore e un certo ribrezzo.

Il postificio europeo della sinistra becera e incapace, dopo quello italiano. Anche stando a casa, avrebbero potuto prenderne atto, Padoan, Renzi e governo tutto (mogli degli amici di Veltroni incluse). Ringrazino l’anacronistico Napolitano in fuga che ha consentito loro di prenderne atto, stipendiati da noi e a nostro totale danno. Questi non hanno fatto niente finora, e non faranno alcunché nel futuro. Bisogna scrollarseli di dosso il più velocemente possibile perché c’è tanto, troppo da fare e sono di ostacolo. Dilettanti allo sbaraglio. Stanno facendo schiantare il Paese per la loro prepotenza, tracotanza e incapacità. Che validità possono riconoscere infatti i cittadini a un governo non eletto da nessuno che cambia la Costituzione con un parlamento illegittimo e che si appresta a nominare il Presidente della repubblica con elettori illegittimi?

Quello che dispiace è che non ne risponderanno perché il nostro sistema Paese è “architettato” in modo da essere con la marcia solo e unicamente sulle tasse ma non prevede alcunché per chi, come questo sciagurato governo Renzi, le mette e continua a metterle, inadatto per il resto a governare. L’ Italia ha bisogno di un presidente della Repubblica con una personalità in grado di andare a dire un sonoro “no” a questa Europa e farne poi discendere fatti veri, non chiacchiere, e che deve fare correre il popolo italiano a votare per un nuovo Parlamento e governo legittimi. Le cose da fare sono tante. C’è un futuro di crescita cui dare l’avvio e vita. Politiche economiche europee di sola creazione della Bce non possono continuare a supplire alla politica monetaria europea inesistente, perché la Banca centrale europea non ha la legittimazione democratica del popolo dei cittadini europei necessaria a decidere per tutti.

Sono le istituzioni della Ue e della Uem che devono, nella nuova Europa politica, spingere sugli investimenti, ad esempio con gli eurobond. Alla Germania va ricordato concretamente, con minaccia di sanzioni se continua a non ricordare e ignorare, che è grazie ai cittadini europei, cioè a noi tutti, che ha riunificato est ed ovest, e imporle in tal modo la convergenza europea istituzionale efficiente, per ora dolosamente inesistente. Una nuova ricontrattazione delle regole in Europa, con cancellazione del fiscal compact, autoproclamatosi Trattato non essendolo, e sottoscritto sciaguratamente per l’Italia da un Mario Monti cui vanno chiesti i danni risarcitori, e cui va detto che per decenza dismetta la senatorialità a vita regalatagli da Napolitano in spregio agli italiani.

In Italia urge un nuovo disegno politico che preveda sia riforme istituzionali che socio economiche. Quanto alle riforme istituzionali, il bicameralismo di Renzi con il Senato che diventa adesso espressione delle autonomie territoriali, è una vera e propria pezza peggiore del buco, è un falso problema che non si risolve eliminando dall’espressione della loro volontà i cittadini italiani, dando cioè il potere di rappresentanza alle sole regioni. Per sveltire l’iter parlamentare è necessario abolire il Senato, diminuendo al contempo la restante camera del numero dei deputati sino alla metà. La Repubblica deve diventare presidenziale e i governi dotati di una significativa capacità decisionale in tempi circoscritti, è necessario sfrondare sino all’osso burocrazia e amministrazione italiane in evidente sovrappeso.

Bisogna rivedere, tramite nuova convenzione costituente, le parti della nostra Carta costituzionale, quali ad esempio la II Parte relativa all’Ordinamento della Repubblica e la I Parte, sub Titolo III, relativamente ai rapporti economici. Riguardo le riforme socio economiche è necessario diminuire drasticamente i poteri e le funzioni pubbliche destinandole al privato e rendendo stretto il rapporto del cittadino con i pochi servizi pubblici comuni, incentivare il lavoro autonomo delle libere professioni a svantaggio del lavoro pubblico, travasando quanto più possibile il pubblico nel privato, rendendo autonomo cioè economicamente ciò che è pubblico, privatizzare quanto possibile l’erogazione del servizio giustizia, educare alla civiltà il popolo italiano perché con l’abbandono delle norme è scaturita l’illegittimità e l’inciviltà generale.

Bisogna cioè semplificare drasticamente lo Stato italiano, nelle disposizioni di legge, nella giustizia, nel fisco letteralmente da contrarre in modo non solo da farlo divenire sostenibile ma conveniente per il contribuente italiano. La ripresa economica, istituzionale e sociale, non si fa rubacchiando i governi, né con 80 ridicoli euro e neanche prendendo in giro con finte sbruffonate alla jobs act, si fa con la creazione di lavoro produttivo, non pubblico, non statale, con la detassazione pesante e corposa degli italiani così come dei fattori di produzione, con la effettiva spending review. L’Italia non è serva di nessuno, meno che mai di questa Europa, il risanamento italiano passa per elezioni legittime, per il rientro nelle regole democratiche date dal voto legittimo. La nuova Europa politica verrà, a patto che ci si arrivi con sacrosante regole democratiche, cioè decise da noi cittadini europei.


di Francesca Romana Fantetti