Efficienza energetica, nostra Green Economy

giovedì 19 giugno 2014


Il tema dell’efficienza energetica è sempre al centro dell’agenda politica. Anche alla luce del recente recepimento, in corso di finalizzazione, della “Direttiva 2012/27/UE del Parlamento Europeo” e del Consiglio europeo del 25 ottobre 2012 sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE, abrogando le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE. Purtroppo manca una chiara e puntuale informazione nel merito. Perché la questione è rimasta per troppo tempo in secondo piano.

Quando si parla di efficienza energetica s’intende l’insieme delle azioni che consentono di ottenere gli stessi risultati ai quali si è normalmente abituati, ma con un minor consumo di energia, e grazie ad un uso più razionale delle risorse disponibili.

Efficienza energetica significa consumare meno, impiegando la quantità esattamente necessaria di energia: senza sprechi, scegliendo il modo più adatto per ottenere il miglior risultato dall’energia utilizzata. Eliminando le dispersioni e aumentando il rendimento energetico dei processi, si possono ridurre le spese complessive, garantendo ottimizzazione e risparmio. È come disporre di energia in più, senza acquistarla o produrla.

Il tema dell’efficienza energetica riguarda senza dubbio molti settori. Quello delle costruzioni in primis, quindi anche l’industria, i trasporti e l’agricoltura. E si ripercuote anche sui cittadini non direttamente coinvolti nei processi industriali, perché efficienza energetica significa efficacia in termini economici. Oggi in Italia il panorama energetico poggia fondamentalmente su tre pilastri: le materie prime di origine fossile (fondamentalmente di provenienza estera); le fonti energetiche rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, eolico, biomasse, geotermia, solare termico); l’efficienza energetica dei sistemi e dei componenti. L’approccio energetico nazionale è stato sinora sbilanciato verso l’utilizzo delle fonti energetiche di origine fossile. Solo recentemente s’è sviluppata la consapevolezza di quanto possa essere importante l’apporto delle “fonti rinnovabili” e dell’efficienza energetica.

Tuttavia non si è ancora concretizzato in una scelta decisa, anche attraverso la definitiva stabilizzazione di detrazioni fiscali ad hoc a favore di una Green Economy convinta e prolungata nel tempo.

L’efficienza è una scelta etica ed un aiuto concreto all’ambiente, e per uno sviluppo realmente sostenibile. Proprio per questo motivo vi è da parte di numerosi soggetti, singoli ed associati del settore energetico, la volontà di promuovere e diffondere interventi di “Efficienza Energetica”. Tali interventi sono, peraltro, strettamente correlati alla promozione delle “Fonti energetiche rinnovabili termiche”. Da qui la necessità di ragionare in un’ottica di “sistema”, i cui effetti diretti riguardino da un lato la diminuzione del consumo di energia primaria e, dall’altro, la prevalenza dell’impiego delle numerose fonti rinnovabili disponibili.

È assolutamente necessario, da parte del Governo Italiano, incrementare gli sforzi che lo stesso Governo, gli enti preposti e le associazioni di categoria dovranno fare per raggiungere gli scopi della citata direttiva 2012/27/UE. Nonché sostenere una seria normativa che premi l’utilizzo di energie rinnovabili, lo sviluppo del teleriscaldamento efficiente e quello di materiali e tecniche costruttive che favoriscano uno sviluppo del comparto delle costruzioni verso realizzazioni di involucri edilizi ed edifici a “consumo zero”.

Inoltre una politica orientata ad efficienza energetica e fonti rinnovabili è positiva, e non solo per i contribuenti privati o per titolari di reddito d’impresa che possono usufruire di sgravi fiscali e detrazioni per l’efficientamento (riqualificazione) degli edifici, ma anche per la piccola e media impresa. Vi sarebbe infatti la ragionevole aspettativa, grazie alla permanenza degli incentivi, di un incremento della domanda di interventi, quindi di un risvolto positivo anche da un punto di vista economico ed occupazionale delle Pmi.

La stabilizzazione degli sgravi fiscali, che fino alla fine del 2014 saranno del 65%, grazie alla Legge di dtabilità 2014 (Legge 27 dicembre 2013, n. 147, che ha prorogato la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici) rappresenta una vera e propria boccata d’aria per la piccola e media impresa del Paese. Una possibilità per la medesima di implementare il proprio tasso di innovazione tecnologica e di leadership continentale.

(*) Direttore generale Finco


di Angelo Artale (*)