Enrico Letta “vede” la ripresa

giovedì 19 dicembre 2013


“Un’inversione di tendenza c’è e sicuramente porterà crescita – ha dichiarato il Premier Enrico Letta al Tg3 – Il Governo ha messo in campo iniziative ma il disagio c’è. La gente soffre e stiamo cercando di intervenire, ma con un passo alla volta, non abbiamo la bacchetta magica”. Poi sulle unioni civili: “Affronteremo tutti i temi, anche questo. Vedo buona volontà da parte di tutti – ha spiegato il primo ministro – Tutto ciò che fa più occupazione è benvenuto”. Così Letta ha risposto a chi gli faceva notare come si parli di nuovo di modifiche all’articolo 18 per i neo assunti. Nella legge di stabilità “ci sono tutte cose che vanno nella direzione giusta senza sfasciare i conti. Noi dobbiamo essere come una normale famiglia italiana che investe e spende senza sfasciare i conti e senza rimettersi a fare i debiti.

L’uno per cento di crescita l’anno prossimo e un 2% nel 2015% è un obiettivo alla nostra portata se i tassi di interesse rimangono bassi – ha continuato Letta – la fiducia nell’Italia resta forte e, ovviamente, i conti rimangano in ordine. Fare più crescita sfasciando i conti pubblici non è nostra intenzione – ha aggiunto Letta – Abbiamo conti in ordine e una rinnovata prospettiva di crescita senza aver rovinato i saldi. Tagli lineari sono perversi, cerchiamo eliminarli. Nonostante il suo lavoro, la Farnesina è tra i ministeri più toccati dalla logica perversa dei tagli lineari degli anni scorsi. Una logica – ha continuato – che interviene senza intelligenza. Il tentativo che stiamo facendo con la spending review è di eliminare i tagli lineari. Il Governo ha vissuto otto mesi sulle montagne russe ma intende vivere i prossimi mesi con determinazione e impegno.

Nonostante le difficoltà – ha proseguito il Premier – vogliamo che il Paese torni a pensare in grande, ce la faremo”. “In questi giorni, in queste settimane stanno germogliando i semi della ripresa che abbiamo davanti – ha sottolineato Enrico Letta – È stata arrestata la caduta del Pil e i tassi sono scesi a livello significativo. L’Italia non vuole abbandonare il suo primato tradizionale in campo industriale. Lo vogliamo portare avanti. L’Italia non si farà impantanare dal ruolo presidenziale nell’Ue – ha concluso il Presidente del Consiglio – ma farà di più perché l’Europa faccia passa avanti. Il tema dell’Unione bancaria è un punto che dobbiamo chiudere: vado a domani (oggi, ndr) a Bruxelles determinato a raggiungere questo obiettivo”.


di redazione