Telefonia mobile, stop ai costi di roaming

venerdì 13 settembre 2013


Piani di telefonia mobile senza costi di roaming in tutta l’Unione europea; regole più semplici per aiutare le imprese a investire e a espandersi oltre confine; tutela della neutralità della rete; abolizione della maggiorazione del prezzo delle telefonate internazionali in Europa. Sono questi i punti salienti del programma di riforma del mercato delle telecomunicazioni adottato dalla Commissione europea e definito “il più ambizioso degli ultimi 26 anni”.

Annunciato da José Manuel Barroso, presidente della Commissione, nel suo discorso sullo stato dell’Unione, il pacchetto legislativo ha per titolo "Un continente connesso" e, una volta adottato, ridurrà le tariffe imposte ai consumatori oltre a semplificare gli oneri burocratici a carico delle imprese. “Compiere ulteriori progressi concreti verso un mercato unico delle telecomunicazioni è indispensabile - ha detto Barroso - per gli interessi strategici dell’Europa e per lo sviluppo economico, nonché per le telecomunicazioni stesse e per i cittadini che si sentono frustrati dalla mancanza di un accesso pieno ed equo a internet e ai servizi mobili”. “La Commissione europea - ha spiegato Neelie Kroes, vicepresidente e commissario responsabile per l’Agenda digitale - dice no ai costi del roaming, sì alla neutralità della rete, sì agli investimenti, sì a nuovi posti di lavoro.

Un intervento nelle telecomunicazioni non è più interesse esclusivo di questo settore ma contribuisce alla promozione dello sviluppo sostenibile di tutti i settori”. Tra i punti principali del pacchetto la semplificazione delle norme per gli operatori delle telecomunicazioni attraverso un’unica autorizzazione per operare in tutti i 28 Stati membri (invece di 28 autorizzazioni diverse). Nel piano anche una maggiore armonizzazione delle modalità con cui gli operatori possono affittare gli accessi alle reti di proprietà di altre società per offrire un servizio concorrenziale.

Dal 1° luglio 2014, secondo il piano, sarà vietato imporre una tariffa per le chiamate ricevute in roaming durante gli spostamenti nell’Ue. Le società di telefonia potranno scegliere tra offrire piani telefonici validi ovunque nell’Unione europea, i cui prezzi saranno determinati dalla concorrenza sul mercato interno, oppure consentire ai loro clienti di “dissociare” i piani tariffari, ossia selezionare un diverso fornitore per il roaming che offre tariffe inferiori (senza dover acquistare una nuova scheda Sim). Altra misura saliente del pacchetto è l’abolizione della maggiorazione del prezzo delle chiamate internazionali in Europa. Oggi le società di telefonia tendono a maggiorare il prezzo delle telefonate effettuate dal Paese di un determinato consumatore verso altri paesi dell’Unione europea sia per la telefonia fissa sia per quella mobile.

La proposta obbligherà le società a non fatturare, per le chiamate “intraunionali” da rete fissa, tariffe più elevate di quelle previste per una chiamata nazionale a lunga distanza. Per le chiamate intraunionali da rete mobile la tariffa non potrà superare lo 0,19 euro al minuto (più Iva). Nel determinare i prezzi, le società potranno recuperare i costi obiettivamente giustificati, ma scompariranno i profitti arbitrari sulle chiamate intraunionali. Da segnalare anche la tutela giuridica dell’internet aperta (neutralità della rete).

Sarà infatti vietato bloccare o rallentare i contenuti di internet, fornendo agli utenti un accesso alla rete completo e aperto, indipendentemente dal costo dell'abbonamento o dalla velocità della connessione. Il piano propone anche nuovi diritti per i consumatori. Nel piano Ue figura l’assegnazione coordinata dello spettro delle frequenze. Questo coordinamento permetterà agli europei di avere maggior accesso alla rete mobile 4G e al wi-fi. Gli Stati membri manterranno le loro responsabilità in materia e continueranno a incassare i contributi versati dagli operatori mobili, operando in un quadro più coerente che amplierà anche il mercato delle apparecchiature più avanzate per le telecomunicazioni.

La raccomandazione sulle metodologie di determinazione dei costi e sugli obblighi di non discriminazione è il secondo elemento di questo pacchetto che integra la proposta di regolamento cui è strettamente legata. Essa mira ad aumentare le certezze per gli investitori, intensificando il livello degli investimenti e riducendo le divergenze tra i regolatori. Ciò significa un’ulteriore armonizzazione e maggiore stabilità dei costi che gli operatori storici possono addebitare per garantire ad altri l’accesso alle reti in rame esistenti. Vuol dire anche garantire che i soggetti che richiedono l’accesso possano accedere in modo realmente equivalente alle reti. Assicurando questa pressione concorrenziale e l’assenza di discriminazione, i prezzi dell’accesso all’ingrosso alla banda larga di “nuova generazione” saranno determinati dal mercato e non dai regolatori, con minori oneri burocratici per gli operatori.


di Pasquale Amitrano