La ripresa c'è, ma calano i consumi

mercoledì 11 settembre 2013


“I recenti indicatori mostrano un graduale miglioramento” dell'economia. Per il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, “il calo della produzione dovrebbe fermarsi nei prossimi mesi”. “L'aggiustamento di bilancio è stato indispensabile nei Paesi economicamente più fragili, tra cui l’Italia, per evitare il rischio di perdere accesso al mercato, cosa che avrebbe fatto precipitare la crisi”. Per il governatore Visco, “gli effetti negativi di breve periodo sull’economia erano il prezzo pagato per evitare conseguenze più serie”.

Gli “episodi illeciti” che hanno colpito alcune banche italiane “sono rilevanti ma circoscritti”, ha detto Visco parlando al Council of Councils Regional Conference organizzato dallo Iai. Le prospettive dell’economia migliorano. Ma per il governatore di Bankitalia “i rischi al ribasso di questo scenario sono accresciuti dalle preoccupazioni degli investitori per la possibile instabilità politica”. La lunga recessione e la crisi dei debiti sovrani stanno pesando sulle banche italiane che avevano mostrato “una buona capacità di resistenza e serie difficoltà; principalmente colpiscono un pugno di istituti di medie e piccole dimensioni”, ha aggiunto Visco.

 La Banca d’Italia non abbasserà l’azione di vigilanza sul sistema del credito e “monitorerà da vicino l’attuazione delle misure correttive che verranno richieste alle banche”, convinta che “i timori del mercato saranno calmati”. Per Visco, “ogni mancanza di capitale che emergerà dovrà essere coperta attraverso appropriate azioni entro il perimetro delle decisioni delle banche e con il ricorso al mercato”. “Nel secondo trimestre del 2013, il Prodotto interno lordo è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e del 2,1% nei confronti del secondo trimestre del 2012”. Lo comunica l’Istat ricordando che “nella stima preliminare diffusa il 6 agosto era stato rilevato un calo congiunturale dello 0,2% e tendenziale del 2%. Nel secondo trimestre la variazione acquisita del prodotto interno lordo per il 2013 è pari a -1,8%”, ha rilevato l’Istat ricordando che è la variazione (crescita o calo) annuale che si otterrebbe con una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno.

“La spesa delle famiglie sul territorio nazionale nel secondo trimestre 2013 ha registrato un calo in termini tendenziali del 3,3%”. Lo comunica l’Istat con i dati sul Pil e specificando che “gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti del 7,1%, gli acquisti di beni non durevoli del 3,3% e gli acquisiti di servizi dell'1,8%”. Nel secondo trimestre del 2013 il valore aggiunto ha registrato variazioni negative, congiunturali e tendenziali, in tutti i settori ma “dopo diversi trimestri la caduta dell’industria si è attenuata - riferiscono ancora dall’Istat - Il calo congiunturale per l’industria è stato dello 0,1% e tendenziale del 2,5%. Per l’agricoltura calo congiunturale del 2,2% e tendenziale del 2,6%; per le costruzioni -0,9% e -6,9%; servizi -0,3% e -1,2%.

Nel secondo trimestre 2013 le importazioni sono diminuite rispetto al trimestre precedente dello 0,3%, mentre le esportazioni, sempre in termini congiunturali, sono aumentate dell’1,2% - conclude la nota dell’Istat con i dati sul Pil - Il secondo trimestre del 2013 è l’ottavo consecutivo in cui il Pil italiano segna un calo congiunturale, ovvero rispetto al trimestre precedente”. La conferma arriva dalle tabelle dell’Istat nelle quali si ricorda che la serie negativa è cominciata nel terzo trimestre del 2011.


di Enrico Santoro