«In Europa a rischio la stabilità sociale»

sabato 25 maggio 2013


«In alcuni Paesi dell'Eurozona l'alto tasso di disoccupazione giovanile è una minaccia per la stabilità sociale». È il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, a ribadire l'allarme. Parlando a Londra davanti ad una platea di politici britannici e operatori della City, il numero uno dell'Eurotower ha sollecitando così i governi muoversi verso quelle riforme con azioni che «assicurino una giustizia tra le generazioni». Il «peso» della flessibilità del lavoro «non deve ricadere sui giovani», ha sottolineato. «La struttura del mercato del lavoro in alcuni Paesi deve essere riformata per riequilibrare il sistema ed evitare che il peso di condizioni più flessibili ricada in modo sproporzionato sulle nuove generazioni» ha affermato. «Stiamo vedendo segnali incoraggianti e di miglioramento delle condizioni finanziarie - ha poi osservato -. Gli spread, quelli sovrani e quelli aziendali, si sono ridotti notevolmente».

«La risposta alla crisi non deve essere meno Europa ma più Europa», ha sottolineato il presidente della Bce. «Le nostre misure - ha affermato - hanno dato ossigeno a quei Paesi che erano sotto la pressione di mercati guidati dal panico e che stavano spingendo l'economia in una posizione dove tassi d'interesse troppo alti avrebbero fatto avverare la profezia di un default». «Nonostante il credito bancario a famiglie e imprese resti ancora anemico - ha continuato -, si registrano segnali di miglioramento anche sul fronte dei prestiti». «Possiamo sicuramente dire che oggi l'unione economica e monetaria è più stabile rispetto ad un anno fa» ha detto il numero uno dell'Eurotower.


di Massimo Ferretti