Un fantasma si aggira per l'Europa. Il fisco

mercoledì 1 maggio 2013


Non si ferma la corsa delle tasse nell'Unione Europea con un livello di incidenza del fisco salito nel 2011 al 38,8% del Pil. Ma il dato - comunicato oggi da Eurostat - rivela forti differenze a livello nazionale, con l'Italia nettamente al di sopra del livello europeo al 42,5% del Pil, stesso dato del 2010. Nel 2010 il peso delle tasse sul Pil dell'Ue a 27 era stato del 38,3%. Stesso incremento (ma su un rapporto fisco/Pil più alto) nell'Eurozona, dove le tasse nel 2011 sono salite al 39,5% del Pil rispetto al 39,0% dell'anno precedente. Fra i pesi più tartassati dal fisco Danimarca (47,7%), Svezia (44,3%), Belgio (44,1%), Francia (43,9%) mentre le tasse sono molto più leggere in Lituania (26,0%), Bulgaria (27,2%), Lettonia (27,6%) e Romania (28,2%). Fra 2010 e 2011, segnala Eurostat, l'incremento più forte nel rapporto fisco/Pil si è registrato in Portogallo, con un livello di tasse passato dal 31,5 al 33,2% del prodotto interno lordo.

L'ufficio statistico dell'Ue segnala come la tassazione sul lavoro resti la principale fonte di entrate del fisco a livello europeo, con un'incidenza pari a circa la metà del totale, mentre le tasse sui consumi pesano per il 30 per cento e quelle sul capitale per il restante 20 per cento. Il rapporto di Eurostat mostra anche l'andamento dell'Iva, della tassazione sul reddito personale e di quello sulle imprese. Per il 2013 nell'Ue a 27 l'Iva è in media al 21,3%, mentre nell'Eurozona il livello è leggermente più basso al 20,4% (ma l'Italia è stimata al 22%). Il livello più alto di tassazione sul reddito personale per il 2013 è in media calcolato al 38,3% nell'Unione e al 43,3% nell'Eurozona: in questo caso il nostro Paese è in linea al 43%, mentre la "forchetta" del fisco va dal 10% della Bulgaria al 56,6% della Svezia. Infine la tassazione sulle imprese è in media al 23,5% nell'Ue e al 26,5% nell'Eurozona (Italia stimata al 27,5% ma con un dato 2012 al 31,4%).


di Vladimiro Iuliano