Il sonno dell'euro genera mostri greci

martedì 8 maggio 2012


Attenti alla Grecia. La crisi economica e la disillusione per l'Unione Europea hanno fatto trionfare le vecchie ideologie totalitarie. Il secondo partito greco è la coalizione Syriza. Con il suo 16,8% dei voti è la seconda forza politica della Grecia. Syriza è costituito dalla nuova sinistra alternativa: è un'alleanza fra il partito Synaspimos (una formazione anti-globalizzazione e contro le riforme economiche "neoliberiste") e formazioni minori, movimenti nati all'insegna del post-comunismo e tutte di chiara matrice marxista, ambientalista radicale, anti-globalizzazione.

È notevole anche il successo del Kke il vecchio Partito Comunista greco che sta vivendo il suo nuovo momento di gloria: 8,5% alle urne. Bandito dopo la sua sconfitta nella Guerra Civile (1946-1949) e perseguitato durante la dittatura dei Colonnelli (1967-1974) è stato ri-legalizzato per volontà di Costas Karamanlis, padre dell'attuale Karamanlis, leader di Nea Demokratia. Dallo scoppio della crisi, nel 2009, ha ottenuto un ruolo politico di primo piano nelle contestazioni. Condanna le misure di austerity chieste dall'Unione Europea perché condanna il capitalismo, in quanto sistema.

Ma queste elezioni hanno evidenziato il successo anche della contestazione di destra, altrettanto anticapitalista. E' entrato il parlamento, con quasi il 7% dei voti, anche il partito neonazista Alba d'Oro, il cui simbolo è una trasfigurazione della svastica. I vertici di questo partito respingono la definizione di "nazista" e si definiscono "nazionalisti". Si richiamano alla memoria del dittatore Metaxas, che combatté i fascisti nel 1940. Ma la breve storia di questo partito suggerisce ben altro. Alla fine degli anni '70 questa formazione è nata per volontà di Nikolaos Michaloliakos, un ex membro delle forze speciali espulso "con disonore" dalle forze armate, per attività sovversive. Michaloliakos fa del neopaganesimo e dell'antisemitismo una bandiera culturale. Condanna sia marxismo che liberalismo in quanto "veicoli del giudeo-cristianesimo". Suoi militanti parteciparono, negli anni '90, alla guerra di Bosnia al fianco dei nazionalisti serbi. Alcuni di essi erano presenti anche al massacro di Srebrenica, nel 1995. Alba d'Oro è un movimento che ha tenuto contatti anche con gli ultra-nazionalisti in Russia (Vladimir Zhirinovskij). Oggi si presenta come un partito che si oppone alla "svendita" della Grecia al capitalismo europeo, all'immigrazione e all'Occidente in senso lato. E per questo è entrato in parlamento. Se il sonno dell'euro genera mostri…


di Stefano Magni