Cinque anni senza Gianni Molè: il ricordo del maestro del giornalismo siciliano

venerdì 31 ottobre 2025


Gianni Molè se n’è andato cinque anni fa. La sua scomparsa, causata dal Covid, ha destato una profonda commozione tra amici, familiari e colleghi. Gianni, autentico punto di riferimento per intere generazioni di cronisti, è stato un maestro del giornalismo siciliano. Orgogliosamente in direzione ostinata e contraria, ha rappresentato un mentore scrupoloso, un amico divertente e sincero, un autorevole compagno di lavoro. Cronista di gran classe, direttore per vocazione, nasce a Vittoria (Ragusa) il 18 aprile 1959. Capo ufficio stampa della Provincia di Ragusa (poi Libero Consorzio Comunale di Ragusa) per vent’anni, Gianni firma come corrispondente, i suoi pezzi per la Gazzetta dello sport e la Gazzetta del sud. Protagonista indiscusso e autorevole di carta stampata, radio e tivù del Sud Est siciliano, dal 2019 comincia a collaborare con L’Opinione. La sua attività professionale è stata caratterizzata dal pragmatismo e dalla dedizione rigorosa. Ha rivolto estrema attenzione all’aspetto deontologico della professione, i cui valori sono stati al centro dei numerosi incontri formativi che ha organizzato negli anni come segretario provinciale della sezione ragusana dell’Assostampa. Il Vittoria Peace Film Fest gli ha intitolato il Premio giornalistico Gianni Molè “Cronisti per la pace”, assegnato, nelle varie edizioni, ai giornalisti Laura Silvia Battaglia, Lorenzo Bagnoli e Attilio Bolzoni.

Lo scorso anno la figlia Federica gli ha dedicato un bellissimo memoir. “Ossigeno è un diario letterario autobiografico che ripercorre la storia di un rapporto indissolubile, quello tra un padre e una figlia, il mio”, scrive. Il libro, edito da Architype per la collana Kintsugi, è un intenso omaggio che la scrittrice ha voluto dedicare al padre. Federica Molè nasce a Comiso (Ragusa), nel Sud Est della Sicilia, nel 1987. Dopo il liceo, si trasferisce prima a Siena e poi a Milano, per seguire gli studi letterari. Nel 2010 diventa giornalista professionista. Ha collaborato con La Repubblica, la Gazzetta del Sud e l’Ansa di Palermo. Nel 2012 vince la Borsa Giavazzi e trascorre un breve periodo nella redazione calcio della Gazzetta dello Sport. Nel 2015, continuando le sue collaborazioni, comincia a lavorare nel settore pubblicitario, a Milano. Oggi è una giornalistaproducer freelance. “Ossigeno – chiosa – nasce come filo conduttore tra quello che è stato papà per me e quello che è mancato a lui per sopravvivere nel periodo maledetto del Covid. Questo libro è per chi, come me, ha perso l’ossigeno”. Il testo è carico di ricordi entusiasmanti, annotazioni originali, spunti narrativi, aneddoti personali, racconti di vita vissuta insieme. Un padre che profuma di sigaro alla vaniglia, che inforca i suoi immancabili occhiali rotondi, che legge con avidità libri, riviste e giornali, che coltiva la passione per il vino e la vecchia macchina da scrivere Lettera 22. Sono i tratti distintivi di Gianni Molè disegnati sulla copertina di Ossigeno. Federica Molè restituisce al lettore il ricordo di un padre amorevole, di un cronista con la “schiena dritta”.

L’autrice ammette: “A volte ho paura di perdere il suo ricordo, anche se so che non potrà mai accadere. Parlando di lui mi sento meno sola, ed è quello che mi piacerebbe trasmettere anche a chi ha perso una persona cara com’è successo a me. In questi anni ho ricercato nei libri le storie di figlie che hanno perso il padre, e mi sentivo capita, ed è quello che vorrei succedesse agli altri leggendo le mie pagine”. Come sottolinea lo scrittore Gaetano Savatteri, che firma lo strillo della quarta di copertina, “Ossigeno è la narrazione di un amore indissolubile, attraverso la crescita e l’acquisizione della consapevolezza. Ricordi, sapori, spaccati di vita familiare e al centro la bussola fondamentale dell’amore tra un padre e una figlia. Un padre presente, a tratti apparentemente ingombrante, comunque essenziale. Un amore filiale che non si spezza nemmeno dopo la lacerazione estrema che segna la distanza incolmabile, ma non il distacco. Era mio padre: una frase pronunciata con dolore, con amore, con orgoglio”.

(*) Ossigeno di Federica Molè, Architype 2024, Collana Kintsugi, 128 pagine, 15 euro


di Andrea Di Falco