lunedì 20 ottobre 2025
“Francesco Paolo Tosti è entrato nella mia vita molti anni fa, quando frequentavo il Conservatorio di Santa Cecilia per studiare canto lirico. Mi fu offerto un piccolo ruolo, avrei interpretato la contessina D’Alba, un’appassionata delle romanze di Tosti. Il film era D’Annunzio, regia Sergio Nasca, del 1987 (dedicato alla figura emergente del poeta pescarese, nei suoi anni giovanili, 1887-1892, sulla scena culturale romana: uomo presuntuoso e caparbio, ma anche originale ed eclettico, ndr). Nella scena che mi vedeva protagonista interpretavo una famosa romanza di Tosti: Sogno”. Sharon Aan Nannini, attrice, regista e cantante, parla con passione del suo format Francesco Paolo Tosti, instancabile cantore dell’amore, un reading con interventi musicali dal vivo, che sarà in scena domenica 26 ottobre, a Roma alle 19, nell’Aula Magna della Facoltà valdese di teologia, in Via Pietro Cossa. Ma chi è stato esattamente Tosti nella musica italiana, e come è nato l’interesse di Sharon Nannini per le sue Opere e i giorni? Tosti (1846-1916), abruzzese di Ortona, cantante, compositore e docente di canto (al Department of Music, King’s College London e in almeno un altro importate istituto), è noto soprattutto come autore di celebri romanze da salotto o da camera.
Diplomatosi in violino e composizione allo storico Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, e frequentando – come tenore – gli ambienti mondani di Roma, fu assunto come maestro di canto di Margherita di Savoia, all’epoca già sposa (dal 1868) di Umberto, figlio di Vittorio Emanuele II e principe ereditario, quindi futura regina d’Italia. A Roma, Tosti strinse amicizia con gli altri due grandi abruzzesi Gabriele D’Annunzio e Francesco Paolo Michetti. Verso fine anni Settanta dell’Ottocento, si trasferì a Londra, dove importanti amicizie (come Gaetano Braga, compositore e violoncellista anch’egli abruzzese) lo aiutarono ad entrare alla corte della regina Vittoria come maestro di canto: mantenne la posizione anche sotto il figlio di Vittoria, Edoardo VII. Alla sua morte, nel 1910, decise di rientrare definitivamente in Italia e stabilirsi a Roma, dove morì nel 1916. Il catalogo delle opere di Tosti, conservato nel Museo musicale d’Abruzzo a Ortona (Chieti), contiene composizioni per canto e pianoforte, come anzitutto romanze: oltre 500, per i cui testi egli spesso sceglieva versi dell’amico D’Annunzio, come la celebre Falce di luna calante e ‘A vucchella, in dialetto napoletano; ma anche di Salvatore Di Giacomo (come per la splendida Marechiare), Enrico Panzacchi, Giosuè Carducci, Antonio Fogazzaro, e, Oltralpe, Victor Hugo, Alfred de Musset, Paul Verlaine. I brani di Tosti son stati interpretati, nel tempo, da nomi come Enrico Caruso, Beniamino Gigli, Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, José Carreras. Scrisse, poi, songs, chansons, mélodies varie, canzoni italiane e dialettali.
Non firmò mai un libretto d’opera lirica, pur essendo in forti rapporti di amicizia e collaborazione con “mostri sacri” come Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni. “Molti anni dopo l’offerta fattami di un ruolo nel film di Nasca su D’Annunzio – prosegue Sharon Nannini – proposi proprio delle romanze di Tosti all’interno di un mio progetto: che mi vedeva, accompagnata dal vivo al pianoforte, declamare versi poetici e cantare una varietà di romanze da camera, tra cui alcuni brani di questo musicista. Oggi, infine, mi riavvicino a questo straordinario autore con un rapporto più maturo, più meditato e profondo: in cui lo faccio dialogare col pubblico, attraverso l’interpretazione di un attore di teatro come Gianni De Feo (interprete, regista e docente teatrale formatosi all’Accademia Silvio D’Amico di Roma, e diretto, a suo tempo, da nomi come Maurizio Scaparro e Antonio Salines) e il canto di due soprani, la brava Emanuela Quartullo ed io stessa. Accompagnate dal vivo al pianoforte dalla pianista asiatica Ju Hee Lee: dando corpo a quella musica da Tosti tanto amata, rivissuta attraverso i suoi ricordi di uomo ancora vitale e sanguigno, pur al tramonto della vita”.
di Fabrizio Federici