lunedì 29 settembre 2025
Sorprende come la cinematografia hollywoodiana contemporanea sia a senso unico. In direzione sinistramente inguardabile, violenta e tragica. Come abbia fatto a essere o ad arrivare così come la si vede oggi è un mistero. Tutto è violenza e soprattutto maestra di violenza, per lo più senza senso. The Life of Chuck di Mike Flanagan è un film stupido. Vorrebbe essere di “grande” cinematografia ma è invece un film senza senso se non quello, ripetuto fino alla nausea, del carpe diem. Chuck è un contabile che balla per strada e si chiede fino allo sfinimento il perché. Poi la voce narrante – penosa – ci dice che morirà a breve ma nel frattempo almeno ha ballato. Quello che veramente non si spiega è come mai questo tipo di film raggiunga le sale nel mondo e nessuno abbia la gentilezza di evitare, evitarcelo.
Altro genere parimenti demente è Una battaglia dopo l’altra (One Battle After Another) di Paul Thomas Anderson, con Leonardo DiCaprio, attore che è una garanzia perché interpreta bene tutto. Ma è come andare a vedere un Quentin Tarantino doc: un sacco di violenza inutile e senza senso. Ovviamente le immagini sono perfette, chi lo ha prodotto sa fare bene ma la trama è sempre la stessa: i bianchi sono cattive carogne miserabili, mentre i poveri “neri” sono bravi belli e perseguitati. Vorrebbe datarsi negli anni Settanta ma figuriamoci, è stato scritto oggi, per continuare a esortare i deboli di spirito a odiare. Finché non cambia l’aria sinistrorsa e sinistrissima che ha invaso alcuni ambiti più rumorosi ed estesi come il cinema hollywoodiano statunitense, non se ne esce. E andrà sempre peggio.
di Guia Mocenigo