martedì 23 settembre 2025
È durata cinque giorni la sospensione del Jimmy Kimmel Live! Il programma del conduttore di origini italiane tornerà in onda stasera su Abc. Kimmel era finito nella bufera per i suoi commenti offensivi sulla morte di Charlie Kirk. “Mercoledì scorso abbiamo deciso di sospendere la produzione dello show per evitare di infiammare ulteriormente una situazione di tensione in un momento così emozionante per il nostro Paese”, sottolinea in una nota la Walt Disney Company, proprietaria dell’emittente. “È una decisione che abbiamo preso perché abbiamo ritenuto che alcuni commenti fossero inopportuni e quindi insensibili. Abbiamo trascorso gli ultimi giorni in conversazioni ponderate con Jimmy e, dopo queste, abbiamo deciso di far ripartire lo show martedì (oggi, ndr)”, ha evidenziato il colosso dell’intrattenimento. Il Jimmy Kimmel Live! era finito nell’occhio del ciclone di Brendan Carr, presidente della Federal Communications Commission (Fcc) proprio per i commenti fatti dal presentatore sulle reazioni all’omicidio di Kirk. In particolare, come scrive il Giornale, Kimmel aveva accusato i repubblicani di voler sfruttare politicamente la morte dell’attivista, deridendo la reazione di Donald Trump alla tragedia.
L’annuncio della sospensione dello show aveva scatenato una bufera mediatica e politica. Se Trump aveva esultato per la decisione dell’emittente di fermare Kimmel (giudicato “privo di talento”) il mondo progressista si era schierato al fianco dell’artista. Basti pensare che poche ore fa oltre 400 personalità hollywoodiane avevano firmato una lettera aperta per protestare contro la sospensione del programma. Tra gli artisti firmatari di una lettera aperta, insieme all’American Civil Liberties Union (Aclu), per protestare contro la decisione di Disney di rimuovere dal palinsesto il Jimmy Kimmel Live!, figurano: Meryl Streep, Robert De Niro, Tom Hanks, Jennifer Aniston, Jamie Lee Curtis, Jason Bateman, Jane Fonda, Selena Gomez, Olivia Rodrigo, Natalie Portman, Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Ben Stiller, Michael Keaton e Martin Short. Nella lettera si afferma che i tentativi di intimidire artisti, giornalisti e altre figure con ritorsioni per ciò che dicono “colpiscono al cuore il significato stesso di vivere in un Paese libero”. I firmatari poi concludono con un appello a tutti gli americani affinché difendano il diritto alla libertà di parola. “Il silenzio imposto a Jimmy Kimmel e la pressione esercitata sui media attraverso cause legali e minacce alle loro licenze evocano cupi ricordi degli Anni 50”, afferma Anthony D. Romero, direttore esecutivo dell’American Civil Liberties Union.
Oggi la Disney fa marcia indietro. Molto rumore per nulla, dunque. Al momento, non è ancora chiaro se Nexstar e Sinclair – due colossi delle tivù locali che, dopo i commenti di Kimmel sul caso Kirk, avevano minacciato di staccare la spina inducendo la Abc a fare altrettanto su scala nazionale – decideranno di fare nei prossimi giorni. Nexstar è attualmente in procinto di acquisire la rete Tegna in un accordo dal valore di 6,2 miliardi di dollari che richiederà l’approvazione della Fcc. Per il momento Trump non ha commentato il ritorno in onda di Kimmel, ma non è da escludere un nuovo botta e risposta. Bisogna rammentare che Abc ha patteggiato per 15 milioni di dollari una causa con il capo della Casa Bianca, che aveva accusato la rete e il giornalista George Stephanopoulos di diffamazione.
di Redazione