Edoardo Bennato: 79 anni senza fili!

lunedì 15 settembre 2025


Auditorium Parco della Musica di Roma. Una cavea sold out che al primo accordo di Dotti, medici e sapienti ha fatto un salto indietro nel tempo di cinquant’anni. Improvvisamente ho nove anni, le ginocchia sbucciate e gioco a biglie con gli altri ragazzini della piazzetta cantando le sigle tivù di Orzowei e Bia la sfida della magia. Ma ecco una musica dal mondo degli adulti che stranamente non sentiamo così distante; è orecchiabile, comprensibile e parla di Pinocchio e della Fata Turchina. E poi porca miseria il suono travolgente delle chitarre. È il 1977 ed Edoardo Bennato pubblica il suo quinto album: Burattino senza fili. Il 12 settembre 2025 alle 21.30 eccolo lì, classe 1946, immancabili occhiali scuri e un’anima rock mai sopita che ancora riesce a trasmettere e coinvolgere. Un Peter Pan che porta sul palco le sue hit più famose e i temi di sempre con ironia e passione.

Per la prima parte della scaletta c’è solo lui con la chitarra, l’armonica, il tamburello a pedale e l’accompagnamento del raffinatissimo Quartetto Flegreo formato da Simona Sorrentino e Fabiana Sirigu (primo e secondo violino), Luigi Tufano alla viola e Marco Pescosolido al violoncello. Abbi dubbi, In fila per tre, Sono solo canzonette, Il gatto e la volpe. La Cavea canta e si agita, sebbene tutti ancora diligentemente seduti, e pian piano entra la Beband con Roberto Perrone alla batteria e percussioni, Arduino Lopez al basso Raffaele Lopez alle tastiere, Gennaro Porcelli e Giuseppe Scarpato alle chitarre e si capisce che il rock e il blues stanno per prendere la scena. La torre di Babele, Mangiafuoco, È stata tua la colpa, Cantautore e A Napoli 55 è ‘a musica, una canzone del 2015 dove Bennato lascia ancora più spazio ai chitarristi per due lunghissimi assoli al cardiopalma.

La sua lingua affilata e senza filtri continua a raccontare le contraddizioni di una società confusa che sembra spesso in balia degli eventi. Le sue canzoni sono come un vestito che gli sta addosso senza difetti e lui le introduce tutte contestualizzandole con affetto e consapevolezza, conferisce loro un’attualità ancora solida facendo trasparire la speranza che un concreto risveglio di coscienza sociale e politica possa ancora cambiare il mondo. Le ragazze fanno grandi sogni, L’isola che non c’è ed ecco la bandiera dei pirati apparire sullo schermo per Il rock di Capitan Uncino con le immagini del film della Disney che scorrono. Il pubblico canta a squarciagola ed è chiaro che si sta avvicinando la fine. Sulle note di Nisida, dopo quasi due ore e mezzo di concerto, la favola finisce ma il Sono solo canzonette Tour 2025 continua perché la chitarra è una spada anche a 79 anni e chi non ci crede è un pirata!


di Valentina Daneo