Uno studio ricostruisce i viaggi per mare di 30mila anni fa

giovedì 26 giugno 2025


Sulla rivista Science Advances è stato pubblicato uno studio rivoluzionario. Tenuto conto che 30mila anni fa non esistevano mappe, il viaggio era legato a molteplici incognite e imprevisti. I ricercatori dell’Università di Tokyo, guidati da Yousuke Kaifu, hanno condotto un’analisi relativa ai viaggiatori che si muovevano senza strumenti di metallo o imbarcazioni moderne dall’odierna Taiwan ad alcune isole del Giappone meridionale, tra cui Okinawa. Sono stati simulati i metodi che i popoli antichi avrebbero impiegato per compiere questi viaggi, utilizzando strumenti fedeli per ricostruire fisicamente delle canoe con i mezzi a disposizione nell’epoca. Quando e dove le prime popolazioni umane moderne migrarono e si stabilirono nell’Asia orientale sono relativamente noti. Tuttavia, il modo in cui queste culture si spostarono tra le isole su tratti di mare insidiosi è ancora avvolto nel mistero. Nel primo paper, il gruppo di ricerca ha utilizzato simulazioni numeriche per attraversare una delle correnti più forti del mondo, chiamata Kuroshio. Il modello dimostra che un’imbarcazione costruita con gli strumenti dell’epoca e le giuste competenze avrebbe potuto navigare con successo attraverso le insidiose acque. Nel secondo articolo, gli autori descrivono dettagliatamente la costruzione e i test di una vera imbarcazione che il team ha utilizzato con successo per pagaiare tra isole distanti oltre 100 chilometri.

“Le prove archeologiche – afferma Kaifu – come resti e manufatti non possono fornire un quadro completo, poiché la natura del mare non è affatto conservativa in questo senso. Abbiamo quindi adottato un approccio di archeologia sperimentale. Inizialmente – aggiunge – pensavamo che le popolazioni paleolitiche usassero zattere, ma dopo una serie di esperimenti abbiamo scoperto che queste imbarcazioni sarebbero state troppo lente e poco resistenti. Le canoe, invece, sembrano l’opzione più valida. Tuttavia, tutti coloro che hanno attraversato il Kuroshio dovevano essere pagaiatori esperti”. I ricercatori hanno anche adoperato modelli oceanici avanzati per simulare centinaia di viaggi virtuali, al fine di capire il punto di partenza più plausibile. “Il nostro lavoro – conclude Kaifu – dimostra che i primi esseri umani moderni erano associati a un elevato livello di conoscenza strategica della navigazione. Gli antichi polinesiani non avevano mappe, ma potevano attraversare quasi tutto il Pacifico. L’Oceano offre una varietà di segnali per individuare la direzione giusta, come masse continentali visibili, corpi celesti, mareggiate e venti. Abbiamo imparato alcune tecniche di questo tipo lungo il cammino”.


di Redazione