Suscettibili e permalosi

mercoledì 4 giugno 2025


L’autrice del libro L’era della suscettibilità, pubblicato dalla casa editrice Marsilio, è un’attenta osservatrice dei moltissimi eventi sociali, del “costume di casa” avrebbe detto Umberto Eco. Il suo stile è caratterizzato da una buona dose di ironia e dal giusto distacco con i contenuti delle sue indagini.

Il libro è in sostanza un’analisi del dilagante coefficiente di litigiosità e di permalosità che sta affliggendo in misura crescente i Paesi occidentali, fra i quali anche il Belpaese. Gran parte degli sconquassi sociali e culturali, se così possiamo definirli, provengono dagli Usa. Ivi nascono movimenti e mode che intendono modificare, il più radicalmente possibile, equilibri sociali diffusi. La loro esportazione nel resto del mondo aveva un intervallo di tempo di circa trent’anni. Un periodo che si è vertiginosamente accorciato fino ad arrivare ad una impressionante sincronicità ravvicinata fra le due sponde dell’Atlantico.

L’autrice spiega da subito la sorgente delle parole ostili che sono l’architettura della suscettibilità contemporanea. Sono tutte in lingua inglese: una neolingua che nasce negli Usa e si diffonde grazie al suo enorme peso specifico in Occidente (pagina 11). L’insieme degli eventi socioeconomici studiati e narrati in questo testo evidenziano la costante polarizzazione dei fenomeni socioculturali americani che Arthur Koestler definiva “ondate di stalinismo” e Arthur Miller “neomaccartismo”.

I militanti di queste ondate si prendono tutti maledettamente sul serio. Le persone non gradite sono definite “radical chic” da quelli di destra e “fascisti” da quelli di sinistra. Viene evidenziato che i radical chic sono multimilionari con mezzi ideologici di estrema sinistra, ma in realtà sono profondamente di destra (pagina 12). Le offese sorgono intorno al concetto di “identitarismo” e sul colore della pelle generando un neorazzismo al contrario basato su una nuova architettura di discriminazioni e di privilegi. Nel 2017, il movimento appare nei dizionari Usa con la parola “woke” che significa essere dalla parte dei buoni. Assieme al movimento woke, con cadenza sospetta, emergono una sequenza di posizioni sociologiche quali il “me too”, la “cancel culture”. La biologia formalizzata da secoli di riflessioni scientifiche viene considerata una imposizione patriarcale! (pagine 16 e 17).

Ogni occasione deve essere utilizzata per chiedere scusa sull’ondata della cosiddetta “victim blaming”, cioè una lagna eterna e assordante. Riferito al caso Epstein, Guia Soncini esprime una riflessione di buon senso: hai donne che ti cercano e vai a cercare quelle che non ti vogliono? (pagina 18).

La grande operazione di lamentazione ed aggressione eterna viene ingegnerizzata dal quotidiano New York Times. Parte una ferocissima campagna neomaccartista al contrario dapprima con il regista Roman Polański. Il movimento me too inizia una caccia agli uomini che hanno commesso fatti risalenti ad oltre quaranta anni addietro! A pagina 20, viene chiarito che il razzismo batte il sessismo. L’ondata censoria e terroristica si diffonde con rapidità eccezionale in ampia parte del sistema universitario americano grazie soprattutto al timore diffuso fra gli studenti di essere espulsi, creando di fatto il conformismo al nuovo pensiero unico.

Il libro evidenzia con chiarezza espositiva due passaggi importanti che si sono creati all’interno della grande operazione:

1) la morte e la eliminazione metodica dell’ironia e dell’umorismo: sono tutti permalosissimi e ammantati da sovrana indignazione;

2) abbiamo, ancora più grave per i suoi effetti devastanti, la “morte del contesto” fuori dal quale qualsia azione umana si presta ad essere interpretata come si si vuole all’interno di una realtà deformata in una diversa “bolla cognitiva” (pagina 27) dove si impone il “feticismo della fragilità” (pagina 28).

Abbiamo una rissa continua dove qualcuno chiama a raccolta gli altri dalla sua parte per una esercitazione di indignazione collettiva dove fa comodo l’assenza totale dei contesti da dove sono sorte le controversie. Con una felice ironia, l’autrice ci dice che il santo patrono di questi tempi può tranquillamente essere individuato in Robespierre

Alla nota 1 della pagina 37 del libro viene chiarito che l’ignoranza è il carburante più efficace per l’autostima. Ti pone sempre “dalla parte giusta”. La struttura teorica dei buonisti è costituita da semplici blocchi, fra i quali quello della donna che è sempre vittima. Il maschio bianco deve essere colpito e triturato con ogni accusa. Si realizza la cosiddetta “protettività vendicativa” con il licenziamento, la gogna mediatica, ecc. (pagina 39).

L’assenza di contesto e l’aggressività costruita su colpevolezze automatiche costringono le persone a chiarire ossessivamente per giorni, per ore e ore una sequenza infernale di equivoci. Per evitare linciaggi, i ricercatori e gli studiosi in genere evitano di citare libri, fra i quali Lolita di Nabokov.

Il “secolo fragile” si manifesta in gran parte nelle aree virtuali della rete, è costellato da cancelletti ossessivi ed isterici contro autori classici considerati – a posteriori e decontestualizzati – ostili ai neri avanzando la motivazione che il piano di studi di Yale deve essere decolonizzato (pagina 44).

L’attuale ondata di suscettibilità non prevede confronto di opinioni ma scontro frontale per abbattere il nemico. La popolare attrice e scrittrice Franca Valeri, con una felice espressione, ha definito questo periodo il “secolo della noia” che ha dato come titolo al suo libro. Siamo dunque immersi nel “feticismo della fragilità” (pagina 57).

Complessivamente il testo si articola in ventuno capitoli. I primi quattro sono una introduzione molto chiara di quanto il testo sviluppa nei passaggi successivi.

Il tema trattato è complesso ma reso molto fruibile da uno stile diretto e informato alla logica del buon senso che fa vedere e valutare gli eventi dalla giusta distanza.

Si tratta di un bel libro da leggere inizialmente tutto e poi da rileggere in profondità nei capitoli ritenuti più interessanti dai lettori.

(*) L’era della suscettibilità di Guia Soncini, edizioni Marsilio (2021), 191 pagine, 17 euro


di Manlio Lo Presti