“La gazza ladra”: rubare la felicità

giovedì 17 aprile 2025


La gazza ladra, ambientato nella periferia marsigliese, è un bel film Robert Guédiguian, oggi in uscita nelle sale italiane, molto ben interpretato da Ariane Ascaride, nella parte della badante tuttofare Maria, e da Jean-Pierre Darroussin (Mr. Robert Moreau). Due sono gli oggetti d’amore sui quali si concentra la storia di chi, da un lato, si trova per necessità a rubare con il solo fine di regalare la felicità a chi è senza mezzi, e di colui che, dall’altro versante, in funzione antisimmetrica, opera per la vendetta. Un incontro a sorpresa tra la figlia dell’una, Jennifer (Marilou Aussilloux) cassiera in un supermercato e moglie di Kevin (Robinson Stévenin), un autista di tir a lunga percorrenza, e il figlio dell’altro, Laurent (Grégoir Leprince-Ringuet), titolare con sua moglie Audrey (Lola Naymark) di una piccola agenzia immobiliare. Due vite che si parallelizzano nell’incrocio tra denunciato e denunciante, con una figura di intersezione sghemba e illogica, fino far male nei loro torti reciproci a coloro con i quali si erano promessi eterno amore e fedeltà. Robert, lui, anima adamantina, odiato da suo figlio per una separazione dalla madre malvissuta e mai spiegata, è un vecchio professore costretto sulla sedia a rotelle, che recita a memoria interi brani di Victor Hugo dinnanzi all’ispettore di polizia che lo interroga perplesso. Con l’espressione stupita di chi, nella sua indifferenza di sbirro, non ha spazi per accogliere la bellezza della risposta di colui che, avendo tutto intuito ed essendo platonicamente innamorato della propria ladra, accetta di salvarla mentendo su tutta la linea.

E Maria, santa due volte, perché sogna di fare di Nicolas, il suo unico nipote, un grande pianista, essendo lei stessa appassionata di musica classica (e, in particolare, delle sonate al piano, eseguite da Arthur Rubinstein), che ascolta lungo la strada delle sue mille trasferte quotidiane, trascinando un pesante carrello che fa da contenitore della spesa e di prodotti per la pulizia della casa. Maria, premurosa e affettuosa con i suoi anziani, soli o coniugati, ha il dono dell’empatia e sa soccorrere senza darlo a vedere anche fuori degli orari concordati con i suoi assistiti e, come naturale ma doloroso per un popolazione che invecchia, sa fare fronte alle loro assenze di attenzione e di ricordi, dovute a malattie senili. Come quella di chi, sposata da cinquant’anni con un uomo che non ama ma stima e gli è fedele da sempre, lo vuole accanto a sé per ripetere assieme ogni giorno lo stesso rito: attendere di fronte a una famosa pasticceria il ritorno del grande amore della sua vita, scomparso in guerra. E poiché le lezioni di piano di Nicolas costano care, come il noleggio del pianoforte, Maria fa la “cresta” sulla spesa, arrivando persino a falsificare gli assegni del suo assistito più facoltoso e infelice: il professor Moreau, la cui unica consolazione è la presenza quotidiana di Maria, che gli prepara il suo adorato branzino panato, mentre lei nel conto ha messo per sé anche una dozzina di ostriche, alle quali non sa resistere.

Maria, a sua volta, ha come croce un marito fannullone e perditempo, Bruno (Gérard Meylan), che passa le sue giornate a riparare per hobby moto d’epoca, o al bar a giocare a carte con gli amici, accumulando debiti di gioco che tocca a Maria saldare. Eppure, malgrado questa evidente zoppia, la loro coppia sta in piedi miracolosamente, per virtù nascoste dell’uno e dell’altra. L’ombra lunga degli affetti negati e dei rancori familiari avvolge per intero la figura debole e cinica di Laurent, il figlio di Robert, che scopre l’inganno di Maria, sottraendo per gelosia una lettera indirizzata al padre inviatagli da un negozio (che ha come insegna La gazza ladra rossiniana) di strumenti musicali. E, accanto alla storia bella e dolorosa di Maria, si snoda il calvario di due coppie scoppiate dalla gazza ladra, che ruba anche il nido delle altre, sciogliendo amori che sembravano indissolubilmente legati, colti nella tempesta del coup de foudre di Jennifer e di Laurent.

Voto: 8/10


di Maurizio Bonanni