giovedì 13 febbraio 2025
Quest’anno nessun film italiano figura in concorso alla 75ª Berlinale (13-23 febbraio). Nel 2024 in concorso sono presenti due lungometraggi: Gloria! di Margherita Vicario e Another End di Pietro Messina, mentre nel 2023 figura solo Disco Boy di Giacomo Abbruzzese. Lo ha deciso la nuova direzione artistica di Trica Tuttle, ex direttrice del London Film Festival, che ha preso il posto di Carlo Chatrian e Mariëtte Rissenbeek. All’Italia restano comunque quest’anno una decina di film tra produzioni e coproduzioni tra le tante sezioni del festival. Intanto c’è Luca Marinelli nella sezione Generation con Paternal Leave di Alissa Jung (compagna dell’attore). Questa la storia. Sola, arrabbiata e in cerca di risposte, una ragazza tedesca (Juli Grabenhenrich) decide di intraprendere un viaggio nella riviera romagnola per incontrare il padre biologico (Marinelli) che non ha mai conosciuto.
Il loro primo incontro sarà pieno di emozioni, domande irrisolte e tensioni accumulate nel tempo. Il film, una coproduzione Italia-Germania (The Match Factory & Wildside in collaborazione con Vision Distribution, Rai Cinema e Sky) sarà distribuito in Italia da Vision. Nella sezione Forum c’è invece Canone effimero dei gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio, viaggio attraverso le regioni italiane esplorando la cultura popolare alternativa, ovvero canti polivocali, etnologia musicale e tradizioni orali. In corsa per l’Orso d’oro abbiamo in realtà Yunan di Ameer Fakher Eldin, coprodotto dall’Italiana Intramovies che passa il 19. Il film racconta di Munir, scrittore arabo sfollato che si ritira su una remota isola tedesca con l’intenzione di porre fine alla sua vita. Qui incontra un’anziana donna, Valeska (Hanna Schygulla), che riaccende la sua voglia di vivere.
A Berlinale Reflection i registi francesi Hélène Cattet e Bruno Forzani portano Reflection in a Dead Diamond, omaggio al cinema di spionaggio anni Sessanta. Protagonista il nostro Fabio Testi, un ex spia settantenne che vive sulla Côte d’Azur. Quando la misteriosa donna della stanza accanto scompare, l’ex spia torna agli anni Sessanta e si troverà costretto ad affrontare i demoni del suo passato. Il film è una coproduzione internazionale tra Belgio, Lussemburgo, Italia (Dandy Projects) e Francia. Come la notte (Where the Night Stands Still) di Liryc Dela Cruz sarà invece a Berlino in Perspective. Prodotto da Italia e Filippine ha come protagonisti due sorelle e un fratello filippini, tutti lavoratori domestici in Italia, che si incontrano nella villa che una delle sorelle ha ereditato. A Berlinale Short poi produzione totalmente italiana (quella di Leonardo Bigazzi) per After Colossus di Timoteus Anggawan Kusno. Dopo il crollo del regime di Suharto in Indonesia nel 1999, un gruppo di ricercatori scopre un progetto militare in cui i bambini delle zone rurali venivano prelevati e sottoposti a esperimenti e indottrinamenti. Coprodotto da Italia e Slovenia anche Little Trouble Girls di Urška Djukić nella sezione Perspective. Protagonista l’introversa sedicenne Lucia che si unisce al coro di tutte le ragazze della sua scuola cattolica, dove fa amicizia con Ana-Maria, studentessa popolare e civettuola.
Sempre nella sezione corti troviamo Ceasfire di Jakob Krese coprodotto da Zero Stress Productions. Hazira è sopravvissuta al massacro di Srebrenica e ha vissuto nel campo profughi di Ježevac vicino a Tuzla per quasi trent’anni. Non è mai stata in grado di tornare al suo villaggio natale nelle montagne sopra Srebrenica. Oggi si trova nella Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina. Anche The Kiss of the Grasshopper di Elmar Imanov nella sezione Forum è co-prodotto dal nostro Paese e ha come protagonista l’idiosincratico scrittore Bernard che protegge i suoi libri ricoprendoli con uno strato di carta e vive insieme alla pecora Fiete. A Berlinale Special c’è, infine, Lurker di Alex Russel da noi coprodotto. Di scena un commesso annoiato che si infiltra nella cerchia ristretta di un musicista sull’orlo di un successo mainstream.
di Eugenio De Bartolis