A Roma, successo del Festival musicale di unità cristiana

mercoledì 12 febbraio 2025


Alla Sala Solferino, nella sede della Croce rossa italiana a Roma, in Via Bernardino Ramazzini, si è tenuto il Festival musicale di unità cristiana organizzato dall’associazione, Aps, Noi siamo opportunità, operante a livello nazionale. Che, nata nel 2023, vuole fare promozione sociale partendo anzitutto dal terreno della religione cristiana. “Di fronte a guerre e violenza, alla rottura di ogni armonia, questo festival”, precisa Naiche Di Salvo, presidente dell’associazione, “ha voluto essere in sostanza un coro che, in diverse tonalità, desse voce alla ricchezza della vita del Vangelo, espressa nella varietà delle tradizioni e culture cristiane. Un canto all’unisono che aderisse alla speranza, e che abbiamo voluto organizzare poco dopo la fine della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (25 gennaio scorso)”. Come sottolinea ancora Naiche, “la scelta della data è stata legata soprattutto alla disponibilità di sale della Cri; e non volevamo interferire, il 25 gennaio, col giorno in cui il Pontefice ha chiamato a raccolta i cristiani per la conclusione della Settimana di preghiera.

Quella del luogo, osserviamo, è nata anche da precise ragioni storiche: proprio vedendo da vicino i feriti della terribile carneficina di Solferino del giugno 1859, il filantropo ginevrino, calvinista, Henri Dunant, ebbe l’idea di creare, in pochi anni, l’organizzazione internazionale Croce rossa”. Per Di Salvo, “l’associazione ha una forte vocazione ecumenica cristiana, che però vogliamo concretizzare al di fuori della stretta struttura della Chiesa: da qui è nata l’idea di un festival ecumenico basato soprattutto sulla musica come mezzo di trasmissione spirituale e culturale, senza addentrarci in temi teologici complessi e delicati. Ma limitandoci a constatare che se le varie tradizioni e culture cristiane sono state divise dalla storia, oggi però sono sempre più vicine nel comune ideale evangelico”.

Al festival, così, Lisa Daniele, soprano, pentecostale, ha cantato il Padre Nostro in ebraico, Daniel Luzinschi, rumeno cattolico, si è cimentato col Canto gregoriano, Johanna Pezone, evangelica, è stata prima voce in un coro gospel. Il tenore cinese Lu Shaoxian, evangelico, si è esibito in un Canto di lode nella sua lingua; Valeria de Carolis, cattolica del Movimento cattolico dei Focolari, ha suonato il flauto traverso; il coro Non soul’O Gospel, ha riunito evangelici e cattolici di varie nazionalità. Il gruppo musicale Settanta volte Sette – nome legato al celebre colloquio, nei Vangeli, di Gesù e Pietro sul significato del perdono nel Cristianesimo – si è dedicato al pop rock (e qui, aggiungiamo, come non pensare a quella relativamente breve, ma spiritualmente intensa, stagione anni Settanta della “Messa rock”, o “beat”?). L’iniziativa ha avuto l’alto patrocinio dell’Associazione nazionale croce rossa militare, e l’appoggio di varie realtà, tra cui Unioni missioni estere, Associazione missionaria evangelica.

“La risposta del pubblico – aggiunge Naiche – è stata davvero straordinaria: si percepiva questo forte spirito d’unità nel segno del Cristianesimo. Ma poiché l’unità è anzitutto azione, ora pensiamo ai nostri progetti futuri. Noi siamo opportunità è una delle associazioni scelte nel progetto space, ovvero la gestione di un appartamento confiscato alla mafia sito nel VI Municipio, in cui si svolgono vari progetti sociali. Tra gli impegni dell’associazione. Abbiamo anche avviare una casa famiglia e un progetto per i ragazzi gifted, cioè quei ragazzi che risultano particolarmente dotati, e spesso, avendo un quoziente intellettivo senz’altro superiore a quello dei loro coetanei, a scuola addirittura si annoiano. Per loro, vorremmo creare specifici servizi di assistenza”.


di Fabrizio Federici