mercoledì 5 febbraio 2025
Trovare un barlume di felicità mentre infuriano le guerre è una sfida immane. La violenza, le perdite e la distruzione che accompagnano i conflitti armati creano un’atmosfera di dolore che può sembrare insormontabile. Ogni giorno, le notizie che annunciano centinaia di vite spezzate e intere comunità distrutte offuscano la speranza di quanti auspicano la pace. Tuttavia, c’è chi riesce a strapparci un sorriso persino nelle ore più buie. Tomer Jamie Shaw è un brillante attore britannico-israeliano che ha fatto della stand-up comedy e della satira politica i propri cavalli di battaglia. Diplomatosi nel prestigioso istituto The Goodman Acting School of the Negev, ha preso parte alle serie televisive Rising, America, Here and There, e The Beauty Queen of Jerusalem. Abbiamo parlato del suo impegno nel contrasto all’antisemitismo grazie all’arte che lo ha reso famoso sugli schermi televisivi: la commedia.
Tomer, com’è nata la tua passione per il teatro?
Ho scoperto di amare il teatro quando recitai per la prima volta in uno spettacolo alle elementari, avevo solo sette anni. Mettemmo in scena la storia di Purim e interpretai il ruolo di Aman, il visir del re persiano che, secondo il racconto biblico, tentò di sterminare il popolo di Israele. Ricordo che mi divertii moltissimo e feci ridere tutta la scuola. Da quel momento in poi l’interesse per la recitazione non mi avrebbe mai più abbandonato. Fu così che iniziai a prendere lezioni di teatro in un’accademia drammatica al centro di Londra – e ho continuato su questa strada fino ad oggi.
Sei apparso nella serie Netflix The Beauty Queen of Jerusalem. Ispirata dall’omonimo romanzo della scrittrice Sarit Yishai-Levi, la fiction televisiva rievoca con il suo incredibile lirismo le tragedie che hanno accompagnato Israele sotto la dominazione ottomana, durante il Mandato britannico e nella Guerra d’Indipendenza raccontando le esperienze di una famiglia sefardita. Cosa hai apprezzato di più di questa avventura cinematografica?
All’inizio feci il provino per un ruolo da protagonista, ma non venni selezionato. In seguito, mi è stato chiesto dal produttore della serie se avessi potuto lavorare come insegnante di dizione per aiutare gli attori a esprimersi con una pronuncia inglese corretta e, a sorpresa, mi è stato offerto anche il ruolo di ufficiale britannico. The Beauty Queen of Jerusalem è stata girata durante il Covid e ho deciso di accettare la proposta perché nessuno di noi sapeva se avremmo avuto l’opportunità di collaborare di nuovo in futuro. La parte che mi è stata assegnata era piccola ma drammatica: a dire il vero, credo di aver inciso maggiormente nei panni di dialect coach. Vorrà dire che otterrò il ruolo a cui aspiro la prossima volta!
I tuoi video stanno mandando i social in visibilio. L’ironia con cui deridi i “progressisti” che si schierano con Hamas – penso ai cosiddetti Queers for Palestine – è davvero irresistibile. Quali sono i segreti del tuo stile comico?
Certi individui forniscono così tanto materiale da rendere le imitazioni una passeggiata. Mi piace cavalcare le tendenze conferendo ai miei personaggi un tocco politico e satirico allo stesso tempo. Di recente ho unito le forze con Israeli Spirit, il principale movimento di sostegno civile nel Paese, e pubblico ogni settimana dei reel sul suo profilo Instagram. Grazie a questa magnifica realtà sono stato in grado di espandere la mia crescita professionale e di raggiungere un pubblico sempre più ampio.
Le comunità ebraiche hanno subìto un numero impressionante di attacchi a sfondo antisemita dopo il 7 ottobre. In che modo essere un attore può contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sconfiggere l’odio?
Dopo il massacro del 7 ottobre ho capito che dovevo aiutare i miei connazionali con qualsiasi mezzo possibile. Essendo un attore britannico-israeliano, mi sentivo in dovere di far sentire la mia voce contro la propaganda e l’odio. Israele e gli ebrei in tutto il mondo hanno affrontato e continuano ad affrontare una miriade di pericoli che mettono a repentaglio la loro esistenza. Sono arrivato alla conclusione che la migliore strategia per comunicare il mio messaggio sia far valere l’esperienza di attore comico e di stand-up comedian.
Cosa vorresti dire ai giovani che desiderano intraprendere la carriera attoriale?
Questo lavoro è una maratona nella quale trovi molti frammenti di te stesso lungo il percorso. Il mio consiglio è: soddisfate le vostre esigenze, non paragonatevi agli altri e siate sempre, inconfondibilmente voi stessi.
Hai qualche piano per il futuro?
Il mio sogno nel cassetto è di aprire un’agenzia di recitazione in Regno Unito. Vorrei viaggiare, tenere spettacoli di stand-up comedy per le comunità ebraiche nel mondo, diffondere la luce e continuare a divertirmi facendo quello che amo.
Qui potete vedere un simpatico sketch di Tomer Jamie Shaw: la caricatura di Mustafa Statistica, il responsabile dei social media di Hamas, nonché Ministro della salute di Gaza. Ora capirete perché le cifre dei decessi pubblicate dalle autorità palestinesi siano inattendibili…
di Lorenzo Cianti