martedì 21 gennaio 2025
Nella settecentesca chiesa di Santa Maria Annunziata in Borgo Pio, vicino all’inizio di Via della Conciliazione, è stata inaugurata la mostra (che resterà aperta sino al 26 gennaio) centrata sull’opera “Il Portale degli Angeli”, dell’artista Antonio Teruzzi, a cura di Loris Innocenti.
Teruzzi, nativo di Brugherio (Provincia di Monza e Brianza), è anzitutto pittore, ma anche scultore e incisore; esegue affreschi e non disdegna occasionalmente le arti applicate. Ama, in pittura, l’impiego di pigmenti puri e di terre, attraverso tecniche laboriose e insolite come lo storico encausto degli antichi romani (già a suo tempo riscoperto, peraltro con scarsa fortuna, da Leonardo da Vinci) su legno o su carta, e l’affresco su tela o stucco lucido, applicato a tavole anche d’estese dimensioni. “Mi dedico a queste tecniche − spiega − per conseguire effetti particolari, ma anche per il gusto della materia in sé: mi affascina l’idea d’unire materia e spirito, traguardo tra i più elevati delle antiche pratiche alchemiche”.
Nel contesto del Giubileo 2025, la Fondazione Rezza Pro Cultura presenta la mostra dedicata a questo artista, con la sua opera “Il Portale degli Angeli”. Un’opera che si compone di 27 formelle in terracotta policroma, ricoperte, dopo la cottura, con pigmento di foglie d’oro, e dedicate a storie della vita di Cristo, con al centro la scena della Crocifissione. Vi troviamo rappresentate figure divine, angeliche e umane che, con la loro espressività e delicatezza, offrono a tutti la possibilità di lasciarsi ispirare dal messaggio di fede che l’opera trasmette. Montate tutte su un supporto ligneo, queste formelle ricordano immediatamente quelle notissime realizzate tra il 1403 e il 1424 da Lorenzo Ghiberti per la Porta nord del Battistero del Duomo di Firenze. Mentre il titolo dell’opera “Il Portale degli Angeli” rimanda immediatamente al concetto di Porta nel Cristianesimo, essenziale in chiave escatologica: caratterizzando la storia della salvezza dell’umanità, racchiusa tra una porta che si chiude (quella del Paradiso terrestre dopo la cacciata di Adamo ed Eva, come raccontato nella Genesi) e le dodici porte che, alla fine della storia, si aprono (Apocalisse). E come non ricordare la suggestiva definizione dell’arte data, anni fa, da Papa Ratzinger come “Porta aperta sull’infinito”?
L’esposizione dell’opera nella chiesetta (che, all’interno, ospita anche pitture già dalla scomparsa chiesa di San Michele Arcangelo ai Corridori di Borgo, come un affresco raffigurante “Madonna del latte col Bambino”, attribuito al maestro quattrocentesco Antoniazzo Romano, e una lunetta con “Apparizione di san Michele Arcangelo a papa Gregorio Magno”) è realizzata con luci altamente suggestive. All’inaugurazione della mostra ha partecipato Monsignor Jean-Marie Gervais, membro del Capitolo Vaticano e Presidente dell’Associazione culturale “Tota Pulchra”: fondata quasi 10 anni fa, organizza varie iniziative culturali varie (dalle arti figurative alla musica), alla ricerca sempre di talenti desiderosi di emergere. In chiusura, Monsignor Gervais ha fatto rapidamente il punto sulle iniziative di solidarietà e collaborazione allo sviluppo che Tota Pulchra ha in corso in vari Paesi del Terzo Mondo, dal Libano al Congo e ad Haiti.
di Fabrizio Federici