martedì 17 dicembre 2024
Quali sono Le occasioni dell’amore per l’uscita (dal 23 dicembre nelle sale italiane) del film omonimo del regista Stéphane Brizé, se non quelle natalizie per eccellenza, periodo di grandi festività e sinedrio degli affetti familiari e coniugali, questi ultimi di pura facciata o di autentica sostanza? Ma, quando è veramente Epifania nel cuore delle persone, se non in corrispondenza dell’arrivo come d’incanto di doni della vita del tutto inattesi? E che dire di ombre che vengono da un passato di passioni amorose del tutto rimosse, le cui conseguenze sul soggetto dell’amore, “ridotto in mille pezzi” a causa dell’improvviso abbandono, sono state interamente trascurate e ignorate da chi fugge? Quando è che, in pratica, questi felici imprevisti fanno più effetto e disarticolano il tuo ego, tormentandolo con contrazioni dolorose come la nascita di una nuova vita in una puerpera attempata e a rischio? La risposta è ovvia: quando ti trovi all’apice di una depressione esistenziale, e sei combattuto tra una clinica svizzera per donarti una dolce morte, o regalarti, all’opposto, un bel relax per un periodo di una settimana in un mega centro benessere per persone facoltose, discretamente incastonato in qualche piccolo centro della provincia francese e attrezzato in riva al mare.
La storia dice che tu ti chiami Mathieu (Guillaume Canet), sei un attore famoso, pieno di donne che passano come i tuoi giorni effervescenti, con centinaia di migliaia di follower, e con persone incontrate occasionalmente che ti chiedono con precisione svizzera di farsi un selfie con te, avendoti riconosciuto. Ma perché tra l’eutanasia e la cura della tua persona hai scelto proprio quest’ultima? La ragione vera, in fondo, è che il tuo Narciso (che tanti guasti provoca nel cuore delle tue donne) non vuole morire. O, almeno, non vuole farlo solo perché tu, al colmo dell’auto esaltazione, hai voluto sperimentarti come attore teatrale, in una pièce scritta appositamente per te. Ma che invece hai poi abbandonato, come è successo nel passato con qualche tua innamoratissima amante, in una coazione a ripetere degna di premurose attenzioni psicanalitiche. Come negli amori perduti, sei scomparso all’improvviso dal teatro mentre erano in corso le prove finali, lasciando senza spiegazioni e attoniti attori, registi, sceneggiatori e produttori. Non hai resistito, cioè, all’angoscia di sentirti inadeguato e non all’altezza della situazione, una volta a contatto diretto con il pubblico, dove l’errore di una battuta o di una postura non può essere più rimediato con un nuovo “ciak, si gira!”. Confessi tutto (o almeno tenti di farlo più e più volte) alla tua bellissima e super impegnata moglie di successo, top manager di una qualche azienda radiotelevisiva, che parla contemporaneamente al telefono con te e con altre svariate persone.
E tutto questo, mentre tu biascichi a fatica brandelli di giustificazioni per il tuo riprovevole e vigliacco comportamento, che però non ti sai spiegare e cerchi conforto da lei, una “donna”! Fino al punto che tua moglie, quando finalmente siete soli a parlare al telefono, ti somministra una tale lezione di vita, lucida e razionale, che forse avresti preferito essere sordomuto. E il tuo dono immeritatissimo, a questo punto, qual è? Ma ovvio: Alice (una superlativa Alba Rohrwacher), una fin troppo bella, dolcissima ed elegante figura femminile, infelice maestra di piano, ma con una vita piena d’amore, che ricompare dal tuo passato distante quindici anni prima. Sa che sei lì: non ti dice, forse, nel vostro definitivo, drammatico e intenso distacco finale di aver programmato tutto, come l’acquisto e la ristrutturazione di una bella casa, che abita con un marito e un’amatissima figlia adolescente, situata a poca distanza dal centro benessere, sapendo in cuor suo che prima o poi proprio tu, che quindici anni prima l’hai lasciata senza dirle niente, scomparendo all’improvviso, avresti avuto bisogno di una talassoterapia? Bellissimi, commoventi, profondi e sapientemente ironici sono i dialoghi tra i due amanti, come lo è l’unico intenso amplesso liberatorio a seguito del relativo rincontro.
E ancora più bella e spontanea è l’intervista con l’amica del cuore di Alice, inviata WhatsApp a Mathieu, in cui una anziana signora vedova e con tre figli, racconta con straordinaria semplicità e sincerità del suo rapporto maturo con un’anziana compagna, con la quale è andata a convivere. Accompagna il tutto lo spettacolo del mare d’inverno, con le sue immense spiagge deserte e le passeggiate solitarie dei due amanti sulle rocce a strapiombo o sulla riva di scogli che assomigliano a un quadro di impressionisti. Da non perdere.
Voto: 8,5
di Maurizio Bonanni