lunedì 28 ottobre 2024
Johnny Depp è stato omaggiato dalla Festa del cinema di Roma. L’attore-regista statunitense, che ha presentato Modì – Tre giorni sulle ali della follia, ha ricevuto un premio alla carriera nella serata conclusiva della kermesse capitolina. Depp ha detto che si sente l’alter ego di Amedeo Modigliani. “Ho messo tante cose mie in questo personaggio e ho scritto e riscritto la sceneggiatura tante volte. Proprio come lui ho poi toccato il fondo tante volte, ma poi ho sempre trovato una porticina che mi ha salvato”. Il film racconta le settantadue ore più turbolente della vita di Modigliani (interpretato da Riccardo Scamarcio). Un pittore che fugge dalla polizia di Parigi e pensa di abbandonare per sempre la capitale francese, mentre i suoi amici bohémien, tra cui Maurice Utrillo e Chaïm Soutine (Bruno Gouery e Ryan McParland) e la sua musa-amante, Beatrice Hastings (Antonia Desplat), lo convincono a restare. In questa crisi artistica ed esistenziale Modì chiede consiglio al mercante d’arte Léopold Zborowski (Stephen Graham) e incontra il collezionista d’arte Maurice Gangnat (Al Pacino). Nel cast figura anche Luisa Ranieri nei panni della cuoca e modella Rosalia Tobia. Depp, che torna alla regia a venticinque anni dal suo The Brave (1997), ha utilizzato una sceneggiatura firmata da Jerzy e Mary Kromolowski, basata sull’opera teatrale Modigliani (1980) di Dennis McIntyre. “Voglio fate altri due film d’attore e due da regista. Come attore dovrei interpretare Satana in un film di Terry Gilliam (mentre Jeff Bridges farà Dio). Devo dire che sono stato fortunato nella mia vita ancora oggi, dopo quaranta anni di carriera trovo della ragazzine che mi aspettano dappertutto. Insomma, ho avuto una vita più bella di quanto mi immaginassi. Sono contento di quello che ho. Se non avessi avuto successo, sarei probabilmente un bello stronzo”.
Intanto, la giuria della Festa di Roma ha decretato che il Miglior film è Bound in heaven di Huo Xin, il Gran Premio della Giuria è andata a La nuit se traîne di Michiel Blanchart, la Miglior regia a Morrisa Maltz per Jazzy, Miglior sceneggiatura a Christopher Andrews per Bring Them Down, Miglior attrice Premio “Monica Vitti” ad Ángela Molina per Polvo serán di Carlos Marques-Marcet, Miglior attore Premio “Vittorio Gassman” a Elio Germano per Berlinguer. La grande ambizione. Sono solo alcuni dei vincitori della 19ª edizione. La giuria presieduta dal regista, sceneggiatore e produttore Pablo Trapero, affiancato dalla montatrice Francesca Calvelli, l’attrice francese Laetitia Casta, la produttrice Gail Egan e lo scrittore e sceneggiatore Dennis Lehane ha assegnato anche i seguenti riconoscimenti ai film del Concorso Progressive Cinema: Premio speciale della Giuria al cast femminile di Reading Lolita in Tehran di Eran Riklis.
Nella conferenza di bilancio nella Sala Petrassi, il presidente della Fondazione cinema per Roma, Salvatore Nastasi ha detto che la direttrice artistica, Paola Malanga, sarà riconfermata. “Nel prossimo Consiglio di amministrazione proporrò al sindaco, che so essere già d’accordo, il rinnovo dell’incarico triennale a Paola Malanga”, ha detto Nastasi nella sala. E sempre il presidente ha ventilato, a sorpresa, l’idea che forse è il tempo di scorporare la Festa di Roma da Alice nella Città, i due festival che convivono da sempre e nelle stesse date all’Auditorium “sono cresciuti ormai troppo”. “Solo una mia riflessione nata in questi giorni e sulla quale credo si possa ragionare”, sottolinea Nastasi. A cui replicano però subito Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, direttori artistici di Alice nella città, avvisati in corsa dell’annuncio. Giannelli è perplesso: “È una vecchia discussione di cui in caso dovremmo parlare, ma che potrebbe rilevarsi complicata. Insomma, bisogna ragionarci bene sopra anche per quanto riguarda le date”. Infine, sono stati resi noti i numeri della kermesse. I biglietti emessi (pubblico e accreditati) sono stati 80.798; gli accrediti 5.011; le presenze 109.414; le proiezioni 447, a fronte di 160 film e 29 Paesi coinvolti.
di Andrea Di Falco