Festa di Roma, Coppola: “Scrittura e recitazione sono componenti essenziali”

giovedì 17 ottobre 2024


Francis Ford Coppola ha inaugurato la sezione degli incontri della Festa del cinema di Roma. Il regista, davanti agli spettatori della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della musica Ennio Morricone, ha detto che “il cinema è troppo giovane per avere maestri: questa è una conversazione tra studenti, da studente a studente”. Coppola ha parlato per un’ora circa, dialogando con il critico e docente Emiliano Morreale. “Se la formula chimica dell’acqua è formata da Idrogeno e Ossigeno, quella del cinema è costituita da scrittura e recitazione, sono essenziali”, ha affermato il regista. Poi ha raccontato di come il suo lavoro inizi con le prove insieme agli attori, prima ancora del set e delle riprese: “Faccio improvvisare molto gli interpreti durante le prove, senza sceneggiatura. Questo serve per dare loro dei ricordi, un background dei loro personaggi”. Poi, ai ragazzi seduti in prima fila nella, ha dato alcuni suggerimenti su come affrontare la fase di stesura di un copione. “Si può scrivere molto presto la mattina, sorseggiando una tazza di caffè, oppure la sera tardi bevendo qualcosa di più forte. Io scrivo molto presto perché a quell’ora ancora non mi hanno ferito sentimenti”.

Parlando di uno dei più grandi capolavori del regista, ovvero Il padrino, Coppola ha spiegato al pubblico di aspiranti lavoratori del cinema il suo modo di svolgere le prove prima delle riprese. Per mettere a proprio agio il giovane cast de Il padrino, ansiosi all’idea di incontrare sul set un gigante della recitazione come Marlon Brando, Coppola ha organizzato una grande cena. Nel corso di quella cena ciascun attore si è presentato come il membro della famiglia Corleone che avrebbe poi interpretato nel film. Questo stratagemma ha avuto lo scopo di creare negli attori memorie riguardo la vita dei vari personaggi, per renderli più reali, per entrare il più possibile nella parte. Coppola ha ripercorso i suoi esordi, raccontando come sia passato dal teatro alla regia cinematografica grazie alla visione di Ottobre (1927), uno dei capolavori di Sergej Ėjzenštejn visto in una piccola sala dismessa. “Non avevo mai visto qualcosa del genere. Era meraviglioso. Era un film muto, senza musica, ma che potevi sentire attraverso il montaggio, e mi sono detto: Wow, non voglio essere un regista di teatro, voglio fare film come questo”. L’incontro si è concluso con un momento a sorpresa. L’attore Matt Dillon, presente tra il pubblico, è salito sul palco per consegnare a Coppola un premio speciale a testimonianza del profondo impatto che il regista ha avuto non solo sul cinema, ma anche sulle nuove generazioni di artisti.


di Eugenio De Bartolis