L’atlante delle fobie e delle manie

giovedì 29 agosto 2024


“L’atlante delle delle fobie e delle manie” è un libro da leggere a livelli diversi. Può suscitare discussioni e confronti. Si può consultare per curiosità, per conoscere gli aspetti poco conosciuti del comportamento umano. È possibile creare un proprio percorso di lettura seguendo personali priorità di ricerca e di studio.

La mano leggera con cui è scritto non deve far pensare che il contenuto sia leggero e superficiale.

Alcune voci suscitano ilarità, ma si tratta di un libro serissimo e di agevole consultazione. Lungo le 291 pagine incontriamo la descrizione di “novantanove ossessioni che ci rendono umani”, come recita il sottotitolo di copertina.

Nell’introduzione leggiamo che è impossibile non essere affetti, anche involontariamente, da almeno una di queste fobie. La minuziosa descrizione di ogni voce ci rende consapevoli ma senza sensi di colpa. Le fobie, non ancora trasformate in patologie, sono un meccanismo di difesa e di comprensione degli eventi del mondo. Vanno considerate positivamente in molti casi.

L’autrice fa presente che dietro ogni fobia c’è la paura e la necessità di gestirla e trasformarla in analisi della realtà.

Ogni voce è curata iniziando con la citazione della sua nascita e dell’autore.

Sono riportati aneddoti, esempi, studi correlati. Le voci sono disposte in ordine alfabetico. Qualche esempio?

Abbiamo la “aibofobia” che è la paura per i palindromi e la voce stessa è un palindromo (p. 42). La “coreomania” è una danza compulsiva e irrefrenabile (p. 79). La “eritrofobia” che è l’intolleranza al colore rosso (p. 49). La “gerascofobia” è il terrore di invecchiare e di crescere (p. 118): un male contemporaneo di massa.

La “klazomania” che è la compulsione a urlare (p. 135): un atteggiamento presente nelle riunioni, in Parlamento, nei dibattiti televisivi, nelle manifestazioni politiche. La diffusissima “nictofobia” che è la paura del buio (p. 158). La “pnigofobia” cioè la paura di strozzarsi con le pillole (p. 193).

Le voci appena evidenziate hanno definizioni lontane dal linguaggio comune, ci aprono un mondo vasto sulla complessità della mente.

Per coloro che hanno interesse ad approfondire è disponibile una accurata bibliografia di ognuna delle novantanove voci alla fine del testo.

Il libro è un interessante strumento di analisi, di conoscenza e di studio. È la risultante di un vasto lavoro di ricerca. Ha il pregio raro della scorrevole lettura.

(*) Kate Summerscale, Atlante delle fobie e delle manie, Utet, 2023, pagine 291, 25 euro


di Manlio Lo Presti