lunedì 24 giugno 2024
Ljudmila Majakovskaja nasce il 24 agosto 1884 nella città di Nikitino, Armenia. Compie gli studi nell’Accademia statale Stroganov di Arti e Industria a Mosca. Nel 1910 Ljudmila (Ljuda) inizia a lavorare nella fabbrica Trekhgornaya di Mosca dove diventa la responsabile dell’uso industriale della tecnica dell’aerografo. È la prima al mondo a realizzare una nuova procedura di applicazione delle tinte o pigmenti mediante l’uso di un aerografo sviluppando nuovi principi nella tecnologia di colorazione dei tessuti. Crea di fatto le origini dell’industria tessile sovietica prestando con successo la sua opera per quaranta anni. Non tardano ad arrivare riconoscimenti pubblici. È l’unica donna a capo di un dipartimento nello stabilimento Prokhorovsky e appare in una fotografia denominata “cento uomini e una donna”.
Nella qualità di componente dell’Università Tessile Statale di Mosca, condividerà la sua innovazione con gli studenti, dal 1929 al 1949, nelle strutture Mit e Vhutemas (acronimo di Vysšie chudožestvenno-techničeskie masterskie), formando intere generazioni di artisti tessili.
Nel 1949 si ritira e si dedica alla promozione dell’opera del geniale fratello Vladimir. Fa erigere un monumento nella piazza trionfale della capitale russa. Riesce con grande impegno e fra numerose difficoltà a creare un museo a Lubyansky Proezd, la casa dove si trovava l’ufficio del poeta.
Diventa componente dell’Unione degli Artisti dell’Urss. Nel 1925 ottiene la medaglia d’argento all’Esposizione mondiale di Parigi. Nel 1964 viene nominata Comandante dell’Ordine della bandiera rossa del lavoro. Il settore dell’Arte Tessile comprendeva A. Ekster, L. Popova, V. Stepanova, O. Rozanova, N. Udaltsova, un gruppo di donne, soprannominate le “Amazzoni dell’avanguardia”, fra le quali è componente, anche e soprattutto, Ljudmila Majakosvkaja. Il gruppo ha creato una nuova corrente nella pittura russa.
Ebbe la disavventura di essere stata sovrastata dalla fama del fratello Vladimir Majakovskij, scrittore e poeta e dagli uomini dell’avanguardia russa. Ha curato per tutta la vita l’immagine del fratello come rivoluzionario, propagandista e portavoce del popolo. Ha seguito la raccolta e la diffusione delle sue opere giungendo alla redazione della sua opera omnia e di tutto ciò che poteva ricordarlo. È una donna gelosissima del fratello, di cui controlla metodicamente i contatti. Arriva a considerare la sua fiamma, Lilj Brik, una ladra che lo ha sottratto alla sua famiglia.
Le sue opere artistiche sono state esposte in Francia, Gran Bretagna, Italia e Russia. Vengono pubblicizzate ed esposte all’interno del progetto conosciuto come The Great Utopia. Avanguardie russe e sovietiche 1915-1932 in esposizione nell’estate del 1993 a Francoforte, Amsterdam, New York, Mosca e San Pietroburgo. Il catalogo omonimo in quattro lingue contiene la collezione totale delle opere esposte in quella occasione.
La sua produzione artistica è raccolta nel Museo Majakovskij a Mosca, come da sua disposizione testamentaria. La fama arriva dopo la sua morte. Durante la sua vita non aveva mai allestito esposizioni delle sue opere. Dietro favorevole segnalazione ed intervento dello stilista Giorgio Armani, il suo nome è stato incluso nel catalogo americano Women of Russian Avant-garde. Lo stesso stilista seleziona gran parte dei tessuti creati da Ljuda per le sue collezioni.
Muore il 12 settembre 1972 a Mosca, dove viene sepolta nel cimitero di Novodevichy. La sua leggenda continua.
di Manlio Lo Presti