Il cristianesimo e il pensiero orientale

lunedì 17 giugno 2024


La lunga incomprensione fra il mondo occidentale e il mondo cinese passa anche dalla lunga controversia sulla ammissibilità dei riti cinesi nel corpus cristiano. La situazione geopolitica e culturale contemporanea fa apparire un astratto esercizio di erudizione una questione che ebbe effetti profondi e prolungati in ambito culturale, politico, economico fra i due emisferi. I primi contatti hanno il loro punto di partenza intorno all’anno mille duecento, ma senza produrre effetti apprezzabili. I due mondi continuano ad essere impermeabili. Nella narrazione dell’autore traspare il potere limitante provocato dalla lentezza delle comunicazioni, dei viaggi lungo corridoi controllati da una secolare successione di popoli conquistatori non sempre ospitali e tolleranti, successivamente conquistati o eliminati.

Il libro di Carlo Marino ci apre ad un mondo costruito su contenuti culturali totalmente diversi fra Oriente ed Occidente. Sono incommensurabili le logiche linguistiche che sono il parametro interpretativo del foglio-mondo. Diversità immense sulla concezione del tempo, della sacralità, del rapporto con il proprio passato, con speciale riguardo ai parenti passati e non ad un’erronea convinzione che i cinesi venerassero i morti. Il racconto del libro pone in evidenza la differente velocità di mutamento della civiltà cinese rispetto a quella occidentale. Entrambi i mondi sanno benissimo cosa è la ricchezza ma differiscono profondamente sul suo uso e sul suo peso nel sistema dei rapporti sociali.

Nel periodo di massimo contatto tra i due modelli che si aggira intorno al XVI secolo, l’Occidente si fa guidare dalle scoperte scientifiche e dalla ricerca di nuovi sbocchi commerciali anche con l’appoggio delle armi. Il mondo cinese è costituito dal rispetto delle gerarchie, delle differenze sociali considerate come precisi ruoli da svolgere all’interno di una società millenaria e non come una afflizione sociale da combattere per elevare le proprie condizioni. La struttura sociale cinese è fondata sull’armonia al cui interno ciascuno sapeva l’estensione del proprio ruolo. L’universo sociale cinese era stato delineato e poi attualizzato seguendo la dottrina di Confucio. La sua influenza è notevole ancora oggi. Conoscere le sue teorie costituisce un'importante chiave di lettura delle strategie cinesi di espansione della sua influenza nel mondo attuale. L’autore a pagina 32 evidenzia che Confucio non scrisse nulla di suo pugno. La sua eredità è stata tramandata dagli scritti e dalle annotazioni ed interpretazioni degli epigoni, con inevitabili lunghissime controversie e dispute dottrinali sul possesso della esatta interpretazione del pensiero del maestro. Particolarmente dettagliata la descrizione del concetto di “Ren” come paradigma di rettitudine, rispetto della gerarchia, cognizione del proprio posto nel mondo (p. 22 e poi pag. 40). L’interno universo sociale orientale è fondato sull’Ordine teorizzato dal pensatore Mengzi (p. 26).

La storia culturale è inquadrata nella storia materiale della Cina. Nel capitolo 3 il libro elenca e descrive le dinastie e il loro rispettivo contributo culturale, militare e sociale.

Il testo inizia con una serie di capitoli dove sono esposti i corpus dottrinali del pensiero cinese e le posizioni teologiche del cristianesimo, ponendo in evidenza le inconciliabili basi teoriche e le logiche di due civiltà che ritenevano di essere dalla parte giusta della storia. Il punto di svolta che apre la strada alla reciproca conoscenza è rappresentato dalla capacità di comprensione e di immedesimazione del gesuita Matteo Ricci che ha l’intuizione di riscrivere il Vangelo e di rimodulare i riti cristiani in ottica cinese e prevalentemente confuciana. Egli sarà l’unico a compiere fino in fondo il cammino dell’inculturazione diventa il bersaglio di una sequenza di agguerriti oppositori principalmente Domenicani e Francescani. Problemi ci saranno anche all’interno della Compagnia di Gesù. Le rigidità dottrinali e le chiusure interpretative della Chiesa di Roma segneranno la fine dell’interessante ed intelligentissimo esperimento di Matteo Ricci, consegnando la gestione dei rapporti fra i due mondi alle armi e alla prevaricazione commerciale.

Considerata l’estensione e la complessità dell’argomento, questo libro è un gioiello di concisione e di chiarezza espositiva che ne rende agevole la lettura. È un ottimo punto di partenza per coloro che iniziano ad interessarsi ad un tema affascinante e senza scoraggiarsi per la sua vastità. Il libro descrive le posizioni teoriche di Oriente e di Occidente. Riporta lo svolgimento dei contatti e dei tentativi di intraprendere fruttuose relazioni senza armi.

Si tratta di un libro di filosofia, di storia, di antropologia, di geografia. Tutti insieme, questi strumenti hanno prodotto un quadro multicolore di grande interesse per coloro che vogliono iniziare la comprensione di un mondo cinese dai contorni vasti e dal fascino elevato.

Il testo è distribuito in undici capitoli. Fino al settimo viene raccontato il complesso sviluppo della cultura e del pensiero filosofico e politico del celeste impero. Questi capitoli sono un'articolata introduzione al capitolo ottavo da quale inizia la cronologia e il racconto dei primi contatti fra le due civiltà con gli occhi dei protagonisti. Il capitolo undicesimo analizza con abilità e semplicità la difficile controversia sui riti che causerà numerose battute d’arresto al cammino di comprensione reciproca. Il dialogo prosegue oggi con rispetto reciproco e con sincera volontà di scambio senza pregiudizi. Gli effetti non potranno che essere positivi e di arricchimento culturale.

Molto utile la bibliografia focalizzata sui temi principali che l’autore in questo libro considera una introduzione a ricerche successive che saranno di indubbio interesse. Non potrebbe essere altrimenti, ma il successo narrativo e culturale è garantito sia per i lettori principianti che per gli esperti che sicuramente troveranno nuovi spunti di riflessione. Un libro da consultare e da rileggere.

(*) Il cristianesimo e il pensiero filosofico cinese, di Carlo Marino, 2022, 156 pagine


di Manlio Lo Presti