Cannes, “The Shrouds”: il ritorno visionario di Cronenberg

martedì 21 maggio 2024


Sulla Croisette arriva il thriller-horror firmato da David Cronenberg. The Shrouds, interpretato da Vincent Cassel e Diane Kruger, racconta le trasformazioni del corpo fino alla morte. Il lungometraggio in concorso è dedicato dal regista canadese alla moglie Carolyn, scomparsa nel 2017. Karsh (Cassel) è perdutamente innamorato della moglie, Becca (Kruger). Quando la donna muore colloca nella sua bara, dove ha promesso di raggiungerla, una telecamera attivabile con una semplice app del suo smartphone. Karsh, che ha una mentalità imprenditoriale, fa della propria ossessione un’impresa, costruendo un intero cimitero con queste caratteristiche, fornito anche di un ristorante alla moda. Ma accade che alcune delle tombe vengano vandalizzate. A quel punto, Karsh cerca di scoprire chi sia stato l’artefice dell’attacco. L’uomo intraprende prima una storia con la sorella gemella di Becca (che ha sempre il volto della Kruger), scopre che il marito di lei, a cui ha affidato il software, lo ha tradito e, infine, che dietro la profanazione delle tombe c’è forse un complotto russo-cinese. Tra sogni di sesso con la moglie provata dalla sua lunga malattia e sesso vero con la sorella di lei, Karsh sembra non riuscire a sfuggire all’incantamento per quella moglie “il cui corpo era il mondo”.

Secondo David Cronenberg, “quella tecnologia potrebbe esistere. Le persone che leggono di questo film potrebbero pensare sia un horror, un’opera soprannaturale, per me è invece un lavoro realistico. Non è affatto fantastico, potrebbe davvero accadere. Anche se va detto che sono comunque ateo, non credo nell’aldilà”. Per il cineasta, “certamente alcune cose dette nel film sono vere. Ad esempio, quando mia moglie venne sepolta, volevo essere nella bara con lei. Non potevo immaginare di abbandonarla. Naturalmente, nel mondo reale questo non è possibile. Ma questo è stato il primo momento di ispirazione, perché oggi l’unico modo in cui puoi essere nella bara è usando la tecnologia”. Il regista sottolinea che, “al di là di qualsiasi considerazione cinematografica sul body horror, un termine tra l’altro non mio, quello che conta è l’estetica. Karsh quando sogna dice a sua moglie: Sei ancora sessualmente attraente, ti voglio ancora, sei ancora bella. Posso adattare la mia estetica a qualsiasi cosa sia diventato il tuo corpo perché ti amo e saremo legati per sempre”.


di Eugenio De Bartolis