Cannes 2024, Meryl Streep riceve la Palma d’Oro alla carriera

mercoledì 15 maggio 2024


Tutti in piedi per l’immensa Meryl Streep. Nel corso della cerimonia di apertura del 77° Festival di Cannes, l’attrice statunitense in abito bianco, sulle notte di Mamma Mia degli Abba, ha ricevuto da una commossa Juliette Binoche la Palma d’oro alla carriera. L’attrice non era presente sulla Croisette dal 1989, quando vinse come Migliore protagonista femminile per Un grido nella notte, il film diretto da Fred Schepisi. Nel corso della sua carriera, Streep è l’attrice ad aver ricevuto il maggior numero di candidature agli Oscar, ben 21, di cui la prima nel 1979. Tre sono le statuette d’oro che è riuscita a conquistare grazie alle sue interpretazioni: un Oscar come Miglior attrice non protagonista per Kramer contro Kramer di Robert Benton e due come Miglior attrice, rispettivamente per La scelta di Sophie di Alan J. Pakula nel 1983 e The Iron Lady di Phyllida Lloyd nel 2012.

Meryl Streep è stata omaggiata con alcuni spezzoni dei suoi film, che hanno fatto commuovere i presenti al Grand Theatre Lumiere. “Ti adoriamo, sei un tesoro internazionale, hai cambiato il modo di raccontare le donne”, ha detto Binoche consegnandole il premio. “Grazie al pubblico che non si è ancora stufato di me”, ha risposto Streep con ironia. E ha poi aggiunto: “Trentacinque anni di assenza da Cannes. Sono grata di essere qui è un grande onore questo premio, unico nel mondo del cinema. Ci sono due persone con me che vorrei ricordare, il mio agente e il maestro parrucchiere che ha debuttato in un film di Ingmar Bergman. Quando venni a Cannes non avevo 40 anni ed ero già mamma di tre figli, credevo che la mia carriera fosse finita, era una previsione possibile per l’epoca. Il motivo per cui sono qui è grazie ai cineasti con cui ho lavorato, tra cui la presidentessa di Giuria Greta Gerwig, e poi a voi i cinefili”.

Oggi Meryl Streep terrà una lezione di cinema. La kermesse francese ha celebrato alla fine se stessa, l’istituzione di cinema che tutti rispettano e adorano. “Il cinema è sacro per me, i film sono sacri”, ha detto molto emozionata Greta Gerwig, dodicesima donna a presiedere la giuria del Festival di Cannes in 77 edizioni, che tra i record ha quello di un blockbuster femminista come Barbie, un botteghino mondiale di un miliardo 445mila dollari.

Il MeToo rimbalza nel giorno in cui Roman Polanski accusato dall’attrice britannica Charlotte Lewis è stato assolto per averla diffamata chiamandola bugiarda, mentre in Italia Jasmine Trinca (che arriva a Cannes con L’arte della gioia diretto da Valeria Golino) affronta il tema dichiarando a Vanity Fair di aver subito “diverse volte, quando ero giovane molestie fisiche e verbali”. Sul tappeto rosso tra i tanti Gong Li, Jane Fonda leopardata che sfoggia capelli grigi, Emmanuelle Beart, mentre dietro le transenne i lavoratori precari del festival gridano “Sotto gli schermi, i rifiuti”. Sono stati fermati a pochi minuti dalla cerimonia dalle forze di sicurezza che presidiano l’obiettivo sensibile della Croisette. Apre fuori concorso un film, Le Deuxième Acte di Quentin Dupieux, con Lea Seydoux, Vincent Lindon, Louis Garrel, Raphaël Quenard. Una dissacrante commedia di cinema nel cinema, con la minaccia dell’Intelligenza artificiale a dettare copione e salario, l’urgenza di inclusività e correttezza di genere.


di Eugenio De Bartolis