giovedì 14 marzo 2024
Mi sono commosso; mi succede di rado e non credevo che ciò potesse accadere per una manifestazione che qualcuno potrebbe declassare a sagra.
Per la prima volta ho assistito alla sfilata del mandorlo in fiore nel centro di Agrigento: gruppi folkloristici provenienti da Asia, America del Sud, Europa orientale e da molte comunità siciliane hanno sfilato per via Atenea in un tripudio di suoni, colori, costumi variopinti, allegria autentica e popolare; la partecipazione di bimbi, adolescenti, giovani, adulti e anziani crea un’atmosfera unificante e di grande inclusività.
Per due ore sono scomparse dalla mente l’Ucraina e la Russia, Israele e Hamas, i lunghi e defatiganti dibattito televisivi con le facce di giornalisti e politici che quasi sempre interpretano sé stessi, pronunciano gli stessi discorsi, esattamente quelli che ci si attendere; mi sembra che tutti elogino il dialogo come mezzo di partecipazione democratica e risoluzione dei problemi, ma a tale premessa spesso non seguono i fatti. Sbaglio? Mi sono concentrato come tutti ad ammirare i canti, i balli, i costumi provenienti da mezzo mondo e sono stato colpito dalla serietà con cui è stato preparato l’evento e ho pensato che quando si vuole veramente qualcosa si può. La grande atmosfera di gioia, accoglienza, inclusività, identità intesa come ricchezza del genere umano e non esclusione, ha il buon sapore della verità e mi ha fatto riflettere sulla possibilità di un mondo diverso.
Poi, però, ho riflettuto sulla natura umana e sul “si vis pacem para bellum” e sul realismo di Machiavelli che guarda l’essere umano per quello che è, senza illudersi, ma operando affinché una società possa vivere nel migliore dei modi possibili.
Consiglio vivamente un fine settimana per visitare il bel centro storico di Agrigento, la Valle dei Templi e assistere all’ultima manifestazione (domenica 17 marzo oppure il prossimo anno).
di Antonino Di Natale