venerdì 8 marzo 2024
L’artista giapponese è venuto a mancare il 1° marzo, ma la notizia è stata diffusa solo oggi dalla sua casa editrice sui propri canali social. Akira Toriyama si è spento all’età di 68 anni per un ematoma subdurale. Il fumettista che ha creato Dragon Ball, il manga che con la sua trasposizione anime ha conquistato tutto il mondo, è nato nel 1955 nella prefettura di Aichi nel Giappone centrale, esordendo nel 1978 senza molto successo. Due anni dopo però, con la pubblicazione di Dr. Slump, il mangaka proveniente dal cuore industriale del Paese ha raggiunto la fama in patria, vincendo anche il premio Premio Shōgakukan per il miglior manga shōnen, un genere di fumetti basato sull’avventura e ideato per gli adolescenti.
Ma il successo internazionale per Toriyama è arrivato, con Dragon Ball, nel 1984. Il fumetto si è concluso nel 1995, ma gli adattamenti per il piccolo e il grande schermo – per non parlare delle colonne sonore, videogiochi e tutte le sfaccettature possibili e immaginabili del merchandising – hanno portato le avventure di Goku alla ricerca delle sette sfere del drago anche negli angoli più remoti del pianeta. I volumi del manga hanno venduto più di 260 milioni di copie in tutto il mondo, rendendolo – insieme a One Piece, Naruto e pochi altri – uno dei fumetti giapponesi più conosciuti di sempre. “È con profondo rammarico che annunciamo la sua scomparsa. Sappiamo che aveva ancora diverse opere in fase di produzione con il solito grande entusiasmo”, ha dichiarato l’editore Shueisha via Internet attraverso i suoi canali.
In Italia, Dragon Ball, Dragon Ball Z e Dragon Ball Gt restano gli anime più visti di sempre, come ricorderanno quelli che negli anni Novanta si sedevano davanti alla tivù per assistere agli epici combattimenti tra Goku, Piccolo – successivamente Vegeta, Freezer – e compagni (ma fino all’episodio numero 99, poi la trasmissione ricominciava da capo gettando nello sconforto i più piccoli che non sapevano nulla di diritti e royalties). Oggi, grazie alle piattaforme di streaming dedicate, anche chi non c’era per ovvi motivi anagrafici ha potuto recuperare le gesta dei Saiyan, continuando una tradizione che rimarrà viva nel tempo, grazie alla penna (e alla matita) del maestro Akira Toriyama.
di Zaccaria Trevi