giovedì 29 febbraio 2024
Da domani e fino al 19 marzo, per l’incontro del ciclo Art Club, Villa Medici ha coinvolto il pittore Guglielmo Castelli, torinese, classe 1987. Affermato nella scena artistica con numerose mostre tra cui le personali a Venezia in Fondazione Bevilacqua La Masa (2024), a Berlino presso Künstlerhaus Bethanien (2018). Inoltre, tra le collettive Diario notturno, L’Aquila, Maxxi (2023); Mutanti sotto un cielo che implode, Torino, Ogr (2023); Italian painting today, Milano, Triennale (2023); A lover’s discourse, Aspen, Art Museum (2023); Espressioni con frazioni, Torino, Castello di Rivoli (2022); Roma, Quadriennale (2020). Castelli si ispira alla letteratura, al teatro così come alla storia dell’arte, e da ciò genera un universo in cui convivono figure umane e animali, parti di paesaggio con momenti di vita quotidiana. Caratterizzato da uno stile figurativo che richiama il movimento, si incrociano e coesistono il monocromatico e il magmatico con la fluidità dei soggetti raffigurati.
E tutta questa meraviglia sarà ospitata nei giardini di Villa Medici, nell’Atelier Balthus, nello Studiolo di Ferdinando de’ Medici e nella gipsoteca dove sono presentate cinque opere di Castelli. Sono quattro oli su tela: il dittico I Believe in The Nights del 2021; Buon Vento del 2023; Le Jardin des Refusés e The mutiny’s space del 2022, oltre a un arazzo realizzato con plastica riciclata e fili naturali, Dorofoco. Bonotto for A collection del 2020. Guglielmo Castelli è rappresentato da Mendes Wood Dm e Rodeo London/Piraeus. Dal 2016, il ciclo Art Club propone l’opera di artisti contemporanei internazionali declinandoli come interventi visivi e plastici negli spazi storici di Villa Medici come le logge, i giardini e la gipsoteca; con l’obiettivo di rinnovare e arricchire l’esperienza di un luogo sia storico sia contemporaneo, evidentemente favorevole a dialoghi artistici inaspettati.
Il curatore della mostra è Pier Paolo Pancotto, il quale è stato curatore del ciclo espositivo Fortezzuola del Museo Pietro Canonica di Roma dal 2016 al 2018, di progetti artistici del Palais de Tokyo di Parigi, dell’Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, della Galleria nazionale d’arte di Tirana, del Lateral Art Space di Cluj, del Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes di Napoli, della Galleria nazionale d’arte moderna, del Museo H.C. Andersen, del Museo Carlo Bilotti, della Nomas Foundation, tutti e quattro a Roma.
di Paolo Ricci