Sanremo 2024, il trionfo di Angelina Mango

domenica 11 febbraio 2024


Quel che doveva accadere è accaduto: Sanremo 2024 lo vince Angelina Mango, sospinta dalle giurie di sala stampa e radio, che hanno fatto muro ribaltando un voto popolare che ha decretato il 60 per cento di preferenze per il rapper napoletano Geolier, contro appena il 16 per cento della Mango. Terza Annalisa. Premio della critica Mia Martini a Loredana Bertè, premio Lucio Dalla della critica alla Mango, che porta a casa anche il premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale assegnato dall’orchestra del Festival. Il premio Sergio Bardotti per il miglior testo va a Fiorella Mannoia.

Le pagelle alla top 10:

Angelina Mango: partiva coi pronostici a favore e l’innegabile vantaggio di una genealogia che la storia del Festival l’ha fatta. Poi si gioca bene tutte le carte: un brano molto bello, con testo e musica scritti da lei in collaborazione con Madame e Dardust, interpretazioni travolgenti da performer navigata, voce potente e intonata. Alla serata delle cover cala l’asso del brano stracciacuore del compianto padre Pino, che la fa schizzare in testa alla classifica parziale. Ieri sera arriva anche il fuori programma della sederata sulle scalette del palco, che fa tenerezza. Alla proclamazione finge incredulità e commozione, ma invece l’hanno capito tutti che ha nervi d’acciaio e determinazione da vendere. Nessuno la ferma più. Voto: 9.

Geolier: le ultime due giornate di Festival si erano messe proprio male per lui: dopo i fischi assordanti dell’Ariston alla lettura del primo posto in classifica della serata dei duetti, la giornata di sabato si era trasformata in un tiro a bersaglio sui social contro il giovane musicista napoletano, in un crescendo rossiniano di antimeridionalismo, insulti razzisti e, addirittura, accuse di collusioni camorristiche. Vero che se ti porti sul palco Gigi D’Alessio nella serata cover l’antipatia devi metterla in conto (i fischi che si beccò Anna Tatangelo quando ebbe la bella pensata di dichiarare il suo amore a Giggi dal palco dell’Ariston docent), ma la bagarre di ieri poteva essere davvero troppo per un ragazzo di 23 anni. Invece lui, con classe e saggezza, mantiene la calma, non aizza le polemiche, non frigna e rilascia interviste concilianti. Anzi, nella serata finale scende in platea per salutare ed omaggiare con umiltà il parterre che lo odia. Signori, facciamocene una ragione: anche se noi boomer fino a martedì non sapevamo chi fosse, Geolier è un numero uno tra studenti medi e liceali, ha miliardi (non milioni) di streaming sulle piattaforme, 2 milioni e mezzo di follower su Instagram. E la canzone di Sanremo era anche bella, ecco. Voto: 10.

Annalisa: se la credeva facile facile da quando Amadeus ha annunciato la lista dei concorrenti di Sanremo. Così ha rosicato abbestia quando hanno annunciato il suo terzo posto e ha fatto una faccia tipo di una che si siede su un cartone di uova, ma non può darlo a vedere perché ha il vestito prestato. Sei brava, bella, hai un colosso come la Warner alle spalle, quello appena trascorso è stato il tuo anno, ce le farai a tocchetti tutta l’estate con questo altro tormentone: ci potevi pure stare se per una volta ti passano avanti una ragazzina che ti arriva al gomito e un bruttino e occhialuto di Secondigliano. Voto: 3.

Ghali: si è piazzato quarto, ma in realtà è il vero vincitore dell’edizione. La sua “Casa mia” è cresciuta esponenzialmente con l’ascolto, svelando una composizione originale e, soprattutto, un testo importante e intelligente che nel giro di pochi giorni è diventato la bandiera degli italiani di seconda generazione. Al termine dell’esibizione finale si fa “suggerire” dall’alieno che lo accompagna l’appello a fermare il genocidio, così senza tanti fronzoli lo ascolta mezzo mondo. Se Angelina è la figlia-di, Ghali viene dalla più difficile periferia milanese e da condizioni di estremo disagio. Infatti il Festival lo ha vinto lei, ma è una vittoria di Pirro. Voto: 10.

Irama: anche lui non deve aver gradito il suo piazzamento e accoglie il quinto posto con aria oltremodo ingrugnata. Oddio, è vero che era la stessa faccia delle altre serate, ma se sei arrivato nella top 5 un sorriso lo puoi pure fare. Anche perché, francamente, ti è andata di lusso, considerato che in tanti avrebbero meritato di starti davanti. Voto: 4.

Mahmood: arriva solo sesto, vittima della battaglia senza prigionieri che si è combattuta intorno ai primi tre tra major discografiche, intellighenzie varie e opinione pubblica. Ma Mahmood sa bene che “Tuta gold” farà il solito sfacelo di streaming e che lui ormai è una certezza indiscussa. Quindi, probabilmente, del piazzamento se ne sta altamente fregando. Voto: 9.

Loredana Bertè: era una delle papabili per la vittoria o almeno per il podio, così il suo settimo posto sorprende non poco. Ma se si parla di affetto del pubblico, lei il Festival lo ha stravinto. E a più di settant’anni può vantare il pezzo più rock dell’edizione, che probabilmente andrà forte. Voto: 9 e ½.

Il Volo: gli unici coperti dalla quota 104 rimasta in minoranza tra il pubblico del Festival. Pure quelli devono campare. Gli under 30 del mondo reale nemmeno sanno chi sono. Il che alimenta la speranza verso le nuove generazioni. Voto: 2.

Alessandra Amoroso: il piazzamento della Amoroso all’interno della top ten, col brano probabilmente più insignificante dell’intera edizione, è un mistero che riposa nella matematica e negli algoritmi. Miracolata. Voto: 3.

Alfa: è lui la vera rivelazione del Festival: all’inizio lo conoscevano solo i minorenni, dopo la finale c’è la fila delle mamme che lo vorrebbero come figlio per la simpatia, la freschezza e l’umiltà che ha saputo trasmettere durante le cinque serate. Ma anche per la serietà con cui ha vissuto l’impegno, tanto che quando ieri sera, prima dell’esibizione, Fiorello ha tentato di coinvolgerlo in una gag volgarotta, lui ha declinato con un sorriso, facendo presente di voler rimanere concentrato per la sua “prima finale di Sanremo”. Poi, infatti, il palco se lo mangia. E la sua “Vai!” è cresciuta piano piano per approdare al livello tormentone. Voto: 10.


di Maria Chiara Aniballi