Robert De Niro a 80 anni guarda al futuro

giovedì 8 febbraio 2024


Robert De Niro continua a sorprendere. Il grande attore 80enne, in un’intervista alla rivista People, riflette sulla sua carriera, la paternità e il futuro. L’interprete sostiene che bisogna essere sempre pronti e lui è pronto a qualsiasi cosa la vita abbia in serbo per lui. Questa filosofia ha rappresentato un pilastro portante lungo tutta la sua carriera. Un percorso che lo ha portato a vincere due Premi Oscar, nel 1975 come miglior attore non protagonista nel ruolo del giovane Vito Corleone ne Il padrino – Parte II di Francis Ford Coppola, e nel 1981 come miglior attore protagonista per avere interpretato il pugile Jake LaMotta nel film Toro scatenato di Martin Scorsese. Il mese prossimo, quando si terrà la 96ª edizione dei Premi Oscar, De Niro, alla sua nona nomination, potrebbe aggiungere un’altra statuetta alla sua collezione, il riconoscimento come miglior attore non protagonista per Killers of the Flower Moon, il film di Martin Scorsese che vede protagonista anche Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone con 10 candidature complessive.

La sua età non rappresenta per lui un ostacolo e infatti non ha alcuna intenzione di fermarsi. “Godo del mio lavoro”, dice nell’intervista. Allo stesso tempo dedica tempo alla sua famiglia e all’ultima arrivata, la piccola Gia, nata lo scorso anno dalla relazione con l’istruttrice di arti marziali, Tiffany Chen, 45 anni. La coppia è insieme dal 2021. “È una bimba adorabile – dice – quando la guardo passa tutto. È una grande gioia e un sollievo essere con lei”. De Niro appare sorridente mentre la tiene in braccio in una delle foto pubblicate da People. È padre di altri figli nati da altre relazioni, Drena, 56 anni; Raphael, 47 anni; i gemelli Julian e Aaron, 28 anni; Elliot, 25 anni; Helen, 12 anni. L’attore si considera un uomo di famiglia e adora quando tutti si riuniscono. “Il fatto che sono tutti assieme significa tutto per me”, ha commentato. Allo stesso modo fa grande tesoro dell’amicizia con Martin Scorsese, da lui chiamato affettuosamente Marty. “Mette le persone – ha spiegato – in condizione di fare ciò che sanno fare meglio e dirige in base a quello”. Alla domanda se è pronto per la pensione, “non al momento”, replica.


di Eugenio De Bartolis