“Un altro ferragosto”, esce il 7 marzo il sequel di Virzì

mercoledì 31 gennaio 2024


Un altro ferragosto è il nuovo film di Paolo Virzì. Il seguito di Ferie d’agosto arriva al cinema dal 7 marzo, prodotto da Lotus Production, una società Leone Film Group con Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution. Il sequel della celebre pellicola del 1996, David di Donatello come miglior film, una delle commedie politiche di maggiore successo degli ultimi trent’anni, vede il ritorno a Ventotene delle due famiglie di villeggianti, i Molino e i Mazzalupi. “Riunire la gloriosa banda degli interpreti, mescolandola ai nuovi formidabili ingressi, mi elettrizza”, aveva dichiarato Paolo Virzì poco prima di iniziare girare. Del cast fanno parte: Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Laura Morante, Andrea Carpenzano, Vinicio Marchioni, Anna Ferraioli Ravel, con la partecipazione di Emanuela Fanelli, Rocco Papaleo, Paola Tiziana Cruciani, Agnese Claisse, Gigio Alberti, Claudia Della Seta, Lorenzo Fantastichini, Liliana Fiorelli, Raffaella Lebboroni, Milena Mancini, Maria Laura Rondanini, Ema Stokholma, Lele Vannoli, Silvio Vannucci.

In una sera d’agosto del 1996, nella casa di Ventotene dove il giornalista Sandro Molino (Orlando) trascorre le vacanze, la sua compagna Cecilia (Morante) gli rivela di essere incinta. Oggi Altiero Molino è un ventiseienne imprenditore digitale e torna a Ventotene col marito fotomodello per radunare i vecchi amici intorno al padre malandato e regalargli un’ultima vacanza. Non si aspettava di trovare l’isola in fermento per il matrimonio di Sabry Mazzalupi (Anna Ferraioli Ravel) col suo fidanzato Cesare (Vinicio Marchioni): la ragazzina, goffa figlia del bottegaio romano Ruggero (il compianto Ennio Fantastichini), è diventata una celebrità del web e le sue nozze sono un evento mondano che attira i media e anche misteriosi emissari del nuovo potere politico. Due tribù di villeggianti, due Italie apparentemente inconciliabili, destinate ad incontrarsi di nuovo a Ferragosto, per una sfida stavolta definitiva.


di Eugenio De Bartolis