giovedì 11 gennaio 2024
Martin Scorsese girerà un film sulla vita di Gesù. Dopo Killers of the Flower Moon, il maestro del cinema statunitense ha l’obiettivo di “eliminare la negatività associata con la religione organizzata”, ma “non per fare proseliti”. È quanto ha detto l’81enne regista italo-americano in una intervista al Los Angeles Times. Sarà un film breve, soltanto 80 minuti, non le tre ore e passa delle ultime creazioni-fiume del regista tra cui, oltre a Killers of the Flower Moon, anche The Irishman per Netflix. Lo spunto, come ha spiegato lo stesso Scorsese al quotidiano, è stata l’udienza in Vaticano con Papa Francesco dopo il debutto del film con Leonardo DiCaprio a Cannes: “Ho risposto all’appello del Papa al mondo dell’arte nell’unico modo che conosco: immaginando e scrivendo un copione per un film su Gesù”, aveva detto all’epoca il regista alla rivista gesuita La Civiltà Cattolica. Scorsese ha scritto la sceneggiatura con l’aiuto del critico e cineasta Kent Jones. Le riprese dovrebbero cominciare nel corso dell’anno. “Stiamo ancora nuotando nell’ispirazione”, ha detto il regista, spiegando che il punto di partenza è stato il libro Una vita di Gesù di Shūsaku Endō, l’autore di Silenzio del 1966 sui missionari gesuiti in Giappone che lo stesso Scorsese ha trasposto per il grande schermo.
La trama sarà ambientata quasi tutta nel presente, anche se Scorsese non vuole costringersi in un particolare momento: il film dovrà essere senza tempo. Gli 80 minuti saranno dedicati alla predicazione di Gesù “per esplorarne i principi”, non per fare proseliti. “In questo momento la parola religione crea indignazione perché per molti versi la religione ha fallito. Questo non significa che l’impulso iniziale fosse sbagliato”, ha detto Scorsese. Pur essendo noto per film violenti o ambientati nel mondo dei gangster come Taxi Driver, Mean Street e Goodfellas, Scorsese ha anche alle spalle una serie di film con temi apertamente religiosi e altri, come Gangs of New York in cui concetti come quello della redenzione sottendono la trama.
Nel 1988 il suo adattamento di L’ultima tentazione di Cristo di Nikos Kazantzakis creò polemiche mondiali perché il Gesù pieno di dubbi fu giudicato blasfemo dai gruppi cattolici più integralisti. Nove anni dopo, Scorsese aveva poi dedicato Kundun alla vita del Dalai Lama. Più di recente, Silenzio del 2016 con Andrew Garfield, Adam Driver e Liam Neeson aveva avuto al centro le difficoltà dei gesuiti giapponesi perseguitati per la loro religione nel Giappone del XVII secolo. L’impegno sulla vita di Gesù sembra aver messo in naftalina un altro progetto di Scorsese recentemente annunciato: l’adattamento di un saggio di David Grann, l’autore del libro da cui è stato tratto Killers of the Flower Moon, sul cosiddetto Ammutinamento del Wager del 1741.
di Redazione