giovedì 11 gennaio 2024
Nel ventennale della sua prima pubblicazione, Liberilibri ripropone in una nuova veste grafica una delle opere più significative di Ayn Rand e un classico del proprio catalogo: Antifona (Anthem), piccolo capolavoro di scrittura della letteratura distopica per il suo scarno, pacato e denso lirismo, reso attraverso un linguaggio semplice ma ricco di immagini.
Scritto nel 1937 ma uscito a Londra nel 1938 – ben undici anni prima di 1984 di Orwell – perché rifiutato dal suo editore americano, il libro racconta una vicenda che si rivela oggi di drammatica e stringente attualità. È ambientata in una anonima città del futuro rinata sulle ceneri di una civiltà distrutta dal fuoco, una società massificata in cui, in nome dell’uguaglianza, l’individuo è stato privato di ogni spazio di libertà, di ogni pensiero, persino del proprio nome, e in cui ogni sua azione viene decisa, dalla nascita alla morte, da capi e insegnanti. Il processo di collettivizzazione ha espropriato non solo i beni privati, ma anche le persone stesse.
Il protagonista Uguaglianza 7-2521, che parla come gli altri personaggi in prima persona plurale, animato fin da bambino da un insopprimibile desiderio di conoscenza e spinto dall’amore per una donna, riuscirà alla fine a prendere coscienza del valore della diversità, dell’“egoismo”, e a pronunciare la parola “io”, ribellandosi a quella mostruosa società di uguali.
La presente versione, a cura di Nicola Iannello, riprende il testo revisionato dall’autrice nella nuova edizione del 1946, nella cui prefazione Ayn Rand scriveva: “La colpa più grande oggi è quella delle persone che accettano il collettivismo per debolezza morale; delle persone che cercano protezione dalla necessità di prendere posizione, rifiutando di ammettere con se stesse la natura di ciò che stanno accettando; persone che sostengono piani specificamente progettati per realizzare la servitù, ma che si nascondono dietro la vuota asserzione di amare la libertà, senza alcun significato concreto connesso alla parola”.
Un breve e amaro racconto che ai nostri giorni potrà forse servire da antidoto a quella “mai sopita aspirazione egualitaria che vorrebbe gli individui ridotti a bocce da biliardo dello stesso colore e dello stesso diametro”, e che riaffiorando sempre sotto mentite spoglie “ci affligge con vagoni di nauseante melassa statalsolidaristaredistributiva”, come recita la nota dell’editore.
Ayn Rand (San Pietroburgo 1905-New York 1982) in Italia è nota quasi esclusivamente come autrice di romanzi. Nata nella Russia zarista, appena ventunenne fuggì da sola negli Stati Uniti inseguendo l’aspirazione a diventare scrittrice. I primi romanzi, We the Living e Anthem, passarono inosservati, e la fama arrivò con The Fountainhead. La carica libertaria di queste opere attirò nell’orbita randiana molti giovani intellettuali avversi alla mentalità statalista dell’America post-rooseveltiana, ed ebbe la consacrazione come punto di riferimento per i sostenitori della libertà e del capitalismo con Atlas Shrugged nel 1957.
(*) Antifona (Anthem) di Ayn Rand traduzione a cura di Nicola Iannello Collana Oche del Campidoglio Liberilibri Macerata 2023, pagine 98, 16 euro
di Redazione