lunedì 20 novembre 2023
Sono iniziate le riprese di Blocco 181. Il prossimo capitolo della saga crime ambientata nella Milano lontana dai riflettori debutterà tra il 2024 e il 2025. Il progetto televisivo per l’Italia è prodotto da TapelessFilm e Red Joint Film. La serie racconta la Milano delle comunità multietniche e delle periferie. Otto nuovi episodi diretti da Ciro Visco, in onda su Sky e in streaming su Now. Le sceneggiature sono firmate da Paolo Vari, Ivano Fanchin, Tommaso Matano, Giovanni Galassi e dallo stesso Visco. Varia umanità che cerca riscatto, amore, passioni, criminalità e bande. Oltre alla Misa di Bea, (Laura Osma), il Blocco di Madhi (Andrea Dodero) e la Milano da bere di Ludo (Alessandro Piavani), ora arriva anche il nuovo mondo della Kasba, realtà giovane e caotica come la musica che produce, fra trap, drill e techno che darà nuove sfumature al racconto.
La colonna sonora è supervisionata dal rapper Salmo, che torna anche come attore. Come spiega Nils Hartmann, executive vice president Sky Studios per l’Italia, “in questa seconda stagione si inseriscono mondi nuovi che esistono oggi a Milano. È il racconto delle terrazze sentimento e delle disparità economiche e sociali che attraversano questa città”. E i nuovi ragazzi del cast sono davvero i figli della nuova Italia, “scovati” tra social e street scouting, come Fahd Triki, che veste i panni di Zac e nella vita, come nella serie, cerca una carriera da trapper.
“Musicalmente – dice Salmo a Rolling Stone Italia – non c’è mai stata la volontà di fare di Blocco 181 la mia serie. Con questa seconda stagione si vedrà ancora di più: entrerà in scena una nuova banda, la Kasba, con giovanissimi di seconda generazione provenienti dal mondo arabo. Dunque se la prima stagione si era concentrata sulle influenze latinoamericane, questa volta il focus si sposta, ci spingiamo altrove. È un’esperienza in più che inglobiamo e che renderà ancora più ricca la colonna sonora”. Come sottolinea Paolo Vari, “il primo episodio ci porterà un po’ lontano da dove ci siamo lasciati. Non ci agganceremo immediatamente alla chiusura della prima stagione, e così facendo lasceremo che i ragazzi abbiano il tempo, alcuni addirittura lo spazio, di crescere e cambiare. I nomi son gli stessi, la squadra pure. I problemi però, sia dei protagonisti che di Milano, non sono più quelli di quando abbiamo scritto e prodotto il primo capitolo”.
di Eugenio De Bartolis