Visioni. “Lupin”, delude la terza parte della serie tivù sul ladro gentiluomo

venerdì 3 novembre 2023


Il magnetico Omar Sy torna a vestire i panni di Assane Diop, il ladro gentiluomo che s’ispira ad Arsène Lupin. Il personaggio ideato da Maurice Leblanc nel 1905 è la fonte preziosa da cui trae linfa il mago dell’inganno interpretato dal 45enne attore francese di origini senegalesi e mauritane. Creata da George Kay, in collaborazione con François Uzan, la serie tivù è diretta da Ludovic Bernard, Podz (Daniel Grou) e Xavier Gens. La terza parte del progetto televisivo targato Netflix e prodotto da Gaumont è composto da 7 deludenti episodi. Dopo il precedente finale di stagione, Assane è costretto a vivere in clandestinità, ricercato per la raccolta fondi. Lontano dalla moglie Claire (Ludivine Sagnier), carica di rancore nei suoi confronti, e dal figlio Raoul (Etan Simon), che nutre sentimenti opposti verso il padre, Assane ha in mente il cambiamento definitivo. L’ultimo colpo prima di un nuovo capitolo. Per queste ragioni, il protagonista segue fedelmente i testi del suo eroe letterario e decide di dedicare le proprie attenzioni all’oggetto dell’ennesimo furto: la Perla nera, un gioiello custodito con la consueta massima sicurezza. Perché il colpo possa riuscire pienamente si affida, ancora una volta, all’amico e sodale Benjamin (Antoine Gouy), antiquario e falsario. Con la sua complicità, Assane finge la propria morte, con l’obiettivo di ricominciare un’altra vita insieme Claire e Raoul. Ma il disegno è scardinato dal passato familiare. Se in precedenza è stato analizzato il rapporto con il padre, Babakar (Fargass Assandé), nella terza parte della serie tivù viene raccontato il travagliato legame di Assane con la madre, Mariama (Naky Sy Savane). Nella nuova stagione, con questo intento, viene lasciato ampio spazio a lunghi flashback che mostrano l’infanzia e l’adolescenza del ladro gentiluomo.

La famiglia si rivela, ancora una volta, il tema principale della serie tivù. Un altro elemento interessante, ma assai trascurato è legato alla questione sociale. Diop diventa il portavoce di numerosi sostenitori. Un novello Robin Hood che beffa i ricchi per regalare ai poveri solo uno scanzonato divertimento. I suoi travestimenti risultano spesso inverosimili, i suoi furti appaiono improbabili. La sospensione dell’incredulità viene messa a dura prova anche a causa dell’imperdonabile negligenza dei detective Youssef Guédira (Soufiane Guerrab) e Sofia Belkacem (Shirine Boutella). I due si trovano a commentare continuamente le spettacolari fughe, i finti decessi e i giochi di prestigio di Assane. Omar Sy si conferma un interprete carismatico. Il tono indolente e sardonico dell’attore fa tollerare una scrittura non all’altezza della sua fama. 


di Andrea Di Falco