giovedì 2 novembre 2023
Marija Michajlovna Bakunina (detta Marussia) nasce a Krasnojarsk il 2 febbraio 1873. Il padre è il filosofo e rivoluzionario Michail Bakunin deportato in Siberia, la madre è Antonina Kwjatkowskaja, figlia di deportati polacchi. La famiglia riesce a fuggire. Attraversa l’Europa. Raggiunge la Svizzera nei dintorni di Locarno dove gode dell’ospitalità di Carlo Cafiero. I Bakunin giungono a Napoli dove vanno ad abitare nella casa di un politico socialista che sposerà in seguito la madre di Marija.
È una mente solida e precoce. Si impone e si fa strada anche grazie al suo carattere volitivo e forte e ad una volontà ferrea e inarrestabile. In giovane età diventa “preparatore” nei laboratori della università di Napoli. In questo ateneo nel 1895 si laurea a pieni voti con una tesi sulla stereochimica. Sposa il direttore dell’istituto di chimica generale, suo relatore alla tesi di laurea. Nel 1912 supera una durissima selezione per ottenere la docenza ordinaria di chimica tecnologica applicata presso la Scuola superiore politecnica di Napoli. È la prima donna a ricoprire questo incarico nel nostro Paese.
Marija Bakunin insegna diverse materie concernenti la chimica presso la Scuola politecnica di Napoli per oltre trenta anni fino al 1940. A seguito dell’eruzione del Vesuvio, le autorità italiane le chiedono di partecipare al progetto di realizzazione di una carta geologica d’Italia. Marija si reca in molte aree del territorio italiano rilevando minuziosamente le conformazioni chimico-biologiche del suolo.
Dal 1940 insegna chimica organica alla facoltà di Scienze di Napoli. È una delle prime donne docenti in queste materie. Sono di grande importanza le sue ricerche nei settori della chimica applicata inorganica e organica. Effettua studi avanzati sulle gomme sintetiche. Tra il 1911 e il 1913 compie ricerche sugli scisti bituminosi, rocce scure composte di materia organica da cui si estrae l’ittiolo, olio curativo per malattie dermatologiche, in particolare per la psoriasi.
Su richiesta di Francesco Saverio Nitti, nel 1914 compie una ricerca sui sistemi scolastici del Belgio e della Svizzera. Dal suo dettagliato rapporto, emerge la certezza che una buona formazione professionale è realizzabile con la costruzione di un sistema educativo solido e ben finanziato.
Stimata dai colleghi, è temuta dagli allievi e dai collaboratori. Abita in un locale affiancato all’Istituto. È una donna frugale nel cibo e spartana nelle necessità quotidiane. Si muove con concretezza nel piano sociale realizzando progetti di tutela e di cura degli studenti della città di Napoli affetti da tubercolosi.
La sorella sposa il chirurgo Giuseppe Caccioppoli. Dalla loro unione nasce Renato, matematico di fama mondiale al quale sono stati dedicati alcuni film. Lei difende il nipote matematico dall’accusa di aver irriso Adolf Hitler e di aver cantato la Marsigliese davanti ai funzionari dell’Ovra il 5 maggio del 1938, riuscendo a farlo passare per malato di mente. Un’azione facilitata dai molteplici aspetti caratteriali del nipote ricoverato in vari manicomi per sfuggire alla vendetta del regime.
In un’altra occasione, si siede accanto al fuoco appiccato dai tedeschi alla importante biblioteca scientifica dell’Università napoletana. Questo gesto coraggioso fa smobilitare i tedeschi interrompendo l’incendio. Tramite Benedetto Croce riesce a procurarsi dagli alleati acqua e ovatta per assicurare il funzionamento delle apparecchiature dell’Istituto.
Nel 1944 è nominata presidente dell’Accademia Pontaniana, con Benedetto Croce presidente onorario. Nel 1947 diventa componente dell’Accademia dei Lincei come prima donna del settore delle scienze matematiche, fisiche e naturali. Termina l’insegnamento universitario nel 1948 all’età di 75 anni. L’anno successivo il Consiglio di facoltà le conferisce il titolo di professoressa emerita. Continua a frequentare l’Istituto di Chimica fin quasi all’ultimo giorno di vita.
Maria Bakunina muore nel 1960 e viene seppellita al cimitero di Poggioreale (zona russa, tomba di famiglia dei Bakunin – Gambuzzi).
di Manlio Lo Presti