giovedì 2 novembre 2023
Dopo tre anni torna l’epopea di Suburra. Attraverso il suo reboot, Suburraeterna, la nuova serie tivù prodotta da Cattleya, in onda su Netflix dal 14 novembre. I primi due episodi stati presentati in anteprima alla Festa del cinema di Roma. Il progetto televisivo è un intreccio fra mafia, politica e Chiesa che espande l’universo criminale raccontando le storie di vecchi personaggi e l’ingresso di nuovi. Il cui denominatore comune è l’ossessione del potere. La serie è costituita da otto episodi riferiti al 2011 e al mondo di mezzo, ed è scritta da Fabrizio Bettelli ed Ezio Abate, per la regia di Ciro D’Emilio e Alessandro Tonda. Fra il quartiere di Ostia e la Capitale risiedono ormai stabilmente famiglie di rom che vantano anche rappresentanti in Campidoglio. Tra cardinali che flirtano con la politica e la criminalità romana, spunta anche il grande affare della costruzione dello stadio (il grande colosseo). Nel cast ritroviamo, ancora una volta, Giacomo Ferrara. Interpreta, naturalmente, Spadino. “Avevo 23 anni quando ho cominciato – racconta – ora ne ho 33”. C’è Filippo Nigro che ha smesso di essere un politico, dirige una cooperativa, ma non ha abbandonato affatto la voglia di assumere potere pur dando al suo personaggio una connotazione più umana (ha una famiglia da proteggere).
E ci sono le donne, Angelica (Carlotta Antonelli) e Nadia (Federica Sabatini). Le avevamo lasciate alleate e restano protagoniste. Le donne, dalla boss degli Anacleti, alle mogli, compagne e sorelle hanno a tutti gli effetti un ruolo di primo piano in questa Suburra. “È stato come ritrovare vecchi amici cresciuti. I sopravvissuti – sostiene Fabrizio Bettelli – sono cambiati, in particolare quelli iconici, e questo è un elemento di grande fascino. Il vuoto di chi è morto è stato riempito da personaggi nuovi affamati di vita e potere, che sono altrettanto interessanti, che si incontrano con i vecchi che hanno meno fame al punto che questi ultimi devono guardarsi le spalle”. Suburraeterna trae ispirazione da vicende reali di Roma. Un grande affare su cui puntano tutti, non a caso, è quello che viene chiamato “il grande colosseo”, ovvero lo stadio della Roma. “Dino Viola ne parlava già ai suoi tempi – dice Filippo Nigro – ma niente da fare. E ancora, tutto gira intorno allo stadio, il grande colosseo, che poi di fatto non si realizzerà mai”. Aliosha Massine (Ercole Bonatesta) che con Marlon Joubert (Damiano Luciani) rappresenta alcuni dei nuovi ingressi nella serie, sottolinea che per il suo personaggio, quello del politico, si è fatto “un giro su YouTube cercando ispirazione” e che alla fine ha trovato “due o tre persone nel Parlamento italiano attuale che hanno dato spunto. Quello che fa Ercole non mi sembra molto lontano dalla realtà e questo mi preoccupa”.
di Eugenio De Bartolis