Festa di Roma, l’omaggio di Roberta Torre a Monica Vitti

mercoledì 25 ottobre 2023


Nel nuovo film di Roberta Torre, Alba Rohrwacher s’identifica, un po’ alla volta, in Monica Vitti. Il titolo del film, Mi fanno male i capelli, è la celebre battuta pronunciata dalla grande attrice in Deserto rosso di Michelangelo Antonioni. Al suo fianco, Edoardo (Filippo Timi). Alla Festa del cinema di Roma (in concorso Progressive Cinema) e in sala con I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection è stato presentato un film che affronta due temi: l’impostura e la perdita della memoria. Il dispositivo messo in atto dalla regista è sostenuto da una partitura musicale eccezionale firmata da Shigeru Umebayashi. Alba Rohrwacher si veste e si traveste continuamente per assomigliare all’attrice di cui studia i film a memoria, prendendo appunti sulle sue battute e sul suo modo di ammiccare e sorridere. L’opera, rischiosa eppure affascinante, ha un andamento sperimentale. Torre, regista e autrice di soggetto e sceneggiatura (con la collaborazione di Franco Bernini), delinea, attraverso il montaggio di immagini tratte dai film interpretati da Vitti, un linguaggio poetico. L’immedesimazione di Alba Rohrwacher è impressionante. Il valzer dell’attrice ballato con Filippo Timi è un omaggio rispettoso che racconta la malattia di Monica Vitti senza alcun cenno diretto. Mi fanno male i capelli è un omaggio tenero di un’artista immortale.

L’INTERESSANTE ESORDIO ALLA REGIA DI MARGHERITA BUY
Margherita Buy firma il suo primo film dietro la macchina da presa. Volare, il suo debutto da regista, racconta un personaggio, AnnaBì, con una fobia abbastanza comune: quella di volare. L’aviofobia poi va a toccare anche il suo privato: sua figlia (interpretata dalla vera figlia Caterina De Angelis) sta per trasferirsi in California per studiare, lei vorrebbe tanto accompagnarla insieme all’ex marito, ma le riesce impossibile nonostante tutti i tentativi. Da qui la decisione di iscriversi a un corso all’aeroporto di Fiumicino. Riuscirà a vincere la sua paura? “Con Doriana Leondeff e Antonio Leotti – afferma Buy – abbiamo scritto un testo, a nostro parere divertente, che racconta una delle paure più diffuse al mondo: quella di volare. La speranza è che attraverso la storia di questi personaggi e delle loro paure il pubblico possa riconoscersi e sorridere delle proprie fragilità. Mentre devo confessare che questa esperienza alla regia mi è piaciuta. Mi sono divertita a dirigere e a parlare a delle persone che sanno già cosa devono fare, anzi che migliorano quello che tu avevi immaginato. Comunque, Volare poteva benissimo essere una serie, l’avevo immaginata così, ma non ci sono state le forze economiche per farla”.

Il film, in sala a febbraio distribuito da Fandango, è una produzione Kavac Film, Maremosso, Ibc Movie, Tenderstories con Rai Cinema, in collaborazione con Ita Airways, prodotto da Marco Bellocchio, Beppe Caschetto, Simone Gattoni, e da Ada Bonvini, Luca Lucini, Lorenzo Ulivieri, Stefano Quaglia, Malcom Pagani, Moreno Zani. Nel cast, oltre a Margherita Buy figurano Anna Bonaiuto, Giulia Michelini, Euridice Axen, Francesco Colella, Roberto De Francesco, Maurizio Donadoni, Pietro Ragusa e la partecipazione di Massimo De Francovich e di Elena Sofia Ricci. Perché mettere tra i personaggi anche un critico cinematografico? “È vero – ammette Buy – mi sono un po’ divertita nel mettere in scena un critico cinematografico. Nei primi anni della mia carriera di un critico vero ero addirittura terrorizzata. Per me aveva preso il posto della figura del padre severo. Per quanto riguarda invece i registi, va detto che ho cercato di fare esattamente il contrario di molti di quelli che mi hanno diretto. Tra questi c’era anche chi faceva capire: il potere sono io e si fa come dico io. Così pur essendo una nevrotica, un’ansiosa, mi sono imposta di non prevaricare mai”. Perché la scelta di sua figlia? “Con Caterina è stato tutto naturale. Quello sguardo che ha con me non avrei potuto trovarlo mai negli occhi di qualsiasi altra attrice”. Ci sono registi che hanno visto Volare? “Marco Bellocchio l’ha visto e lo ha anche commentato a modo suo in quanto è uno dei produttori ed è stato anche complice. In grande segreto – spiega poi Buy – lo ha visto anche Nanni Moretti che domani lo vuole al suo Nuovo Sacher, ma confesso: non so assolutamente cosa ne pensi”.


di Andrea Di Falco