martedì 17 ottobre 2023
Abbiamo avuto paura, tanta paura, ci siamo sentiti come innocenti ai domiciliari. Ci siamo schierati senza sapere nulla, abbiamo scoperto scienziati combattere con armi politiche e non con la sapienza. Ma ora che ci sforziamo di considerare quel periodo un brutto sogno che ci ha intorpidito per due anni, ecco che arrivano Renato Mannheimer e Giorgio Pacifici, due fra le più profonde menti sociologiche italiane, e ci propongono un libro che ufficialmente si intitola Occidenti, la nuova società, il cui senso è: “Il Covid forse è passato, ma ora che si fa?”. Comunque, Jaca Book editrice. Un’osservazione minuziosa di trasformazioni inevitabili del nostro stile di vita dopo una pandemia che ha accelerato e imposto cambiamenti, alcuni necessari, alcuni nell’aria, altri oggetto di paure e di polemiche, comunque quasi tutti irreversibili. La diffusione rapidissima ed estesa di smart working, webinar, e, in generale, della telematica che avanza rispetto al rapporto umano è sotto gli occhi di tutti. Un po’ meno il fatto che in questi mutamenti ci siano vincitori e vinti, ammesso che sia lecito scrivere la parola “vincitore” dopo una tragedia.
Ma chi aveva dimestichezza con la tecnologia ora è avvantaggiato ancora di più di quanto lo sarebbe se il mondo del lavoro si fosse evoluto e digitalizzato senza quest’accelerazione dovuta alla necessità di vivere separati. In generale, vince chi già voleva velocizzare lavoro e ogni genere di attività a scapito dei rapporti umani, chi punta sul malinteso concetto di privacy utilizzandolo come inutile formalità, ma diffondendo, in realtà infiniti dati sensibili di tutti noi, traendone vantaggi incalcolabili. Perde la scienza, molto meno credibile dopo le polemiche spesso strumentali basate su tesi improvvisate, studiate contro l’avversario del momento invece che a favore di una vera resurrezione socio-sanitaria. Il libro analizza con la lente d’ingrandimento le situazioni di Italia, Francia, Stati Uniti. Calo verticale delle nascite e cambiamento di abitudini alimentari, in parte dovuto ai forti rincari in una Francia che diviene ogni giorno più vegetariana, mentre la trasformazione sociale Oltreoceano sembra essere ancora più marcata di quella che riguarda l’Europa.
Il libro dei due sociologi, con capitoli di Laura Dryjanska e Ugo Pacifici Noja, tocca una miriade di argomenti e scopre aspetti difficilmente immaginabili. Cambiamenti politici, diversi modi di intendere la solidarietà, riflessioni e difese contro la perdita di empatia dovuta alla rapida automatizzazione del mondo che diventa sempre più contactless, non solo per motivi di rapidità e di comodità, ma nella cautela sempre maggiore verso ogni contatto ravvicinato che si fa sempre più strada nelle nostre menti, anche dopo la fine ufficiale della pandemia. Ora poi, in questo mondo che esce mutato e indebolito dal dramma del Covid, si inseriscono la guerra in Ucraina e, anche se non è citato nel libro in quanto avvenuto dopo la pubblicazione, il più cruento conflitto fra quelli che hanno avuto Gaza come teatro. Occidenti è un’enciclopedia di cause, conseguenze e ipotesi sulla forzata rivoluzione delle dinamiche sociali in tutto il mondo. E, pensandoci bene, potrebbe reggere anche un terzo titolo, ispirato da uno studio di Ajaz Ahmad Bhat della European Respiratory Society: Un mondo post-covid, prevedere l’imprevedibile.
(*) Occidenti, la nuova società di Renato Mannheimer e Giorgio Pacifici, 144 pagine, 18 euro, Jaca Book 2023
di Gian Stefano Spoto