Visioni. “Non così vicino”, una commedia nera appesantita da un lungo flashback

venerdì 8 settembre 2023


Non così vicino (A man called Otto), del regista tedesco Marc Forster, è la storia di un uomo che non accetta la morte della moglie Sonya e intraprende un doloroso percorso di redenzione. Il vedovo è interpretato da uno degli attori più amati dagli spettatori, il due volte Premio Oscar Tom Hanks. L’attore californiano, dando il volto a Otto, offre una prova intensa, sempre in bilico tra la commedia e il dramma sentimentale. Il suo è un pensionato duro e schivo in guerra perenne con chi non rispetta le regole. Un uomo che rifiuta ogni contatto con il mondo esterno rappresentato dal vicinato. Hanks sente molto questo racconto di famiglia spezzata. Tanto è vero che figura tra i produttori, insieme alla moglie Rita Wilson. E il figlio, Truman Hanks, interpreta, in maniera convincente, Otto da giovane. Forster è un autore poliedrico. Ha firmato il drammatico Monster’s Ball (2001), il fantasy Neverland - Un sogno per la vita (2004), l’ispirato Il cacciatore di aquiloni (2007) e il blockbuster World War Z (2013). In Non così vicino rimanda al cinema intimista di Robert Benton.

Dopo un buon impatto in sala allinizio dellanno, il film ora approda su Amazon Prime Video. Il lungometraggio è tratto dal romanzo scritto nel 2012 dallo scrittore svedese Fredrik Backman, L’uomo che metteva in ordine il mondo (En man som heter Ove), già portato sul grande schermo nel 2015 da Hannes Holm, con il titolo di Mr. Ove. Inconsolabile, cinico, irascibile, Otto è intenzionato a togliersi la vita. Marisol (una strepitosa Mariana Treviño), un’invadente e generosa vicina messicana alle prese con la terza gravidanza, tenendolo occupato con commissioni, manutenzioni condominiali e incombenze familiari, lo distrae irrimediabilmente. Il film è una sorta di messa in scena di Breve invito a rinviare il suicidio, uno dei capolavori musicali di Franco Battiato, firmato nel 1995 con Manlio Sgalambro: “Va bene, hai ragione, se ti vuoi ammazzare, vivere è un offesa, che desta indignazione, ma per ora rimanda, è solo un breve invito, rinvialo”.

Non così vicino si attesta su una leggerezza di fondo che coinvolge e prova a tenersi alla larga dal melò. Ma la commozione è inevitabile. Tom Hanks sa dare forza a un personaggio complesso e carico di sfumature. E, seppure l’omaggio sia evidente, siamo lontani dal personaggio pugnace di Walt, protagonista di Gran Torino, il bellissimo film del 2008 diretto e interpretato da Clint Eastwood. D’altro canto, siamo distanti anche dalle atmosfere di After Life, la serie tivù tragicomica di Ricky Gervais. La pellicola di Marc Forster rivendica il proprio impianto tradizionale. Purtroppo il film, che trova nella ricchezza psicologica dei personaggi di contorno la cifra autoriale più riconoscibile, è una commedia nera appesantita da un flashback che si abbandona a un facile sentimentalismo. Per queste ragioni, Non così vicino rappresenta una buona prova. Senza il colpo d’ala che lo avrebbe indirizzato verso territori narrativi d’alta ispirazione poetica. 


di Andrea Di Falco