lunedì 17 luglio 2023
La Mostra del cinema di Venezia, in programma sul Lido dal 30 agosto al 9 settembre, si appresta a festeggiare l’80ª edizione. Il direttore Alberto Barbera prepara una edizione ricca di titoli italiani. La presentazione della selezione ufficiale è attesa il 25 luglio. Secondo il Fatto quotidiano, bisogna aspettarsi un numero record di film italiani in gara, forse addirittura sei e nel caso sarebbe la prima volta. Nessuna conferma ufficiale sulle voci, come è logico, ma negli ambienti del cinema non si escluderebbe il numero straordinario per l’abbondanza di titoli importanti e attesi e per l’aria che tira. Lo sciopero degli attori ad Hollywood, che protestano da qualche giorno ufficialmente dopo aver espresso da mesi solidarietà con gli sceneggiatori che per primi hanno iniziato ad incrociare le braccia, non è un problema da poco per Venezia, il primo dei grandi festival che potrebbe impattare con lo tsunami hollywoodiano. Da anni il Lido è un trampolino di lancio verso l’Oscar ma quest’anno è critica. Con gli attori in sciopero quale distributore o major potrebbe investire per portare talent che per policy sindacale devono restare in hotel senza fare tappeto rosso, incontri stampa o presenziare alla premiere? Una grana tostissima, e pensare che le voci danno almeno cinque grandi titoli americani. Sembra anche un contrappasso: Venezia è uscita indenne dal Covid, non ha mai saltato una edizione al contrario di Cannes e ora invece è in pieno impatto da sciopero.
Una Venezia autarchica con sei titoli italiani in gara, tutti di uomini. Si saprà il 25. Sarebbero Io, capitano di Matteo Garrone, attesissima odissea di due migranti nell’inferno libico fino alla Fortezza Europa e Comandante di Edoardo De Angelis, con Pierfrancesco Favino nei panni del sommergibilista della Regia marina Salvatore Todaro: due film diversi sul tema caldo dei migranti, i primi sottoposti a torture; il secondo eroe italiano che salva i naufraghi nella seconda guerra mondiale per seguire le leggi del mare e perché “è italiano”. Ci sarebbero anche Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, con Lily James e Willem Dafoe, storia di una giovane aspirante attrice nella Cinecittà degli anni Cinquanta; Enea opera seconda di Pietro Castellitto, anche protagonista insieme a Benedetta Porcaroli; Lubo di Giorgio Diritti, una storia negli anni Trenta di confine, segregazioni, razzismi (sugli jenish, i rom in Svizzera) e infine, sembrerebbe entrato nella rosa anche Adagio di Stefano Sollima, una storia cupa, violenta, nella Roma per bande con ancora con Favino tra i protagonisti, insieme a Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Adriano Giannini, Marzio El Moety.
Barbera, direttore fino al 2024, dovrebbe aver messo in selezione anche il nuovo film di Roman Polanski, The Palace (prodotto tra gli altri da Luca Barbareschi). Si parla anche di Napoleon di Ridley Scott, con Joaquin Phoenix e Vanessa Kirby; Sofia Coppola con Priscilla, basato sul memoir Elvis and Me; Poor Things di Yorgos Lanthimos, con Emma Stone, Marc Ruffalo e Willem Dafoe; Ferrari di Michael Mann, con Adam Driver e Penelope Cruz. Un altro italiano, Luca Guadagnino aprirà il festival con Challangers, ambientato nel mondo del tennis, con la sua musa Zendaya, Josh O’ Connor e Mike Faist.
di Eugenio De Bartolis