Cannes 76, apre “Jeanne Du Barry”, film con Johnny Depp

martedì 11 aprile 2023


La 76ª edizione del Festival di Cannes (16-27 maggio) promette la partecipazione dei maestri del cinema. A pochi giorni dalla conferenza ufficiale della kermesse, in programma dopodomani a Parigi, si conosce già il film d’apertura: Jeanne Du Barry di Maïwenn, con Johnny Depp nei panni di re Luigi XV. Il sesto lungometraggio della regista sarà proiettato martedì 16 maggio sullo schermo del Grand Théâtre Lumière, dopo la cerimonia di apertura trasmessa in diretta da France Télévisions e Brut. Il film uscirà lo stesso giorno nelle sale francesi. Nel suo nuovo film, la stessa Maïwenn interpreta l’omonima eroina accanto a Benjamin Lavernhe, Melvil Poupaud, Pierre Richard, Pascal Greggory e India Hair. Regista, sceneggiatrice, attrice e produttrice, Maïwenn ha diretto il suo primo film, Pardonnez-moi, nel 2006. Il suo cinema è già intriso di una certa realtà, traendo liberamente ispirazione dalla sua stessa vita per plasmare i suoi personaggi e le sue trame.

fanno i nomi di Martin Scorsese, con Killers Of The Flower Moon; Harrison Ford, con Indiana Jones e Il Quadrante del destino; Ken Loach (The Old Oak), Wim Wenders (Tokyo Toilet), Aki Kaurismäki (Dead Leaves), Hirokazu Kore’eda (Monster), Yorgos Lanthimos (Poor Things); Nuri Bilge Ceylan (About Dry Grasses); Non dovrebbero mancare, poi, gli americani: Wes Anderson (Asteroid City), Todd Haynes (May/December) e Richard Linklater (Hitman) e il regista indie Sean Durkin (The Iron Claw). E ancora attesi l’argentino Lisandro Alonso (Eureka), i messicani Alonso Ruizpalacios (La Cocina), Michel Franco (Memory) e Amat Escalante (El Estado De Imperio). E ancora: Catherine Breillat, con L’été dernier; Robin Campillo, con Red Island; Quentin Dupieux con il mockumentary Daaaaaaali!; Michel Gondry, con The Book Of Solutions; Bertrand Bonello, con The Beasy; Bruno Dumont, con The Empire; Ladj Ly, con Les Indésirables e, infine, potrebbe approdare sulla Croisette uno dei due film postumi di Jean-Luc Godard.

E gli italiani? I più ottimisti sognano un poker. In campo ci sarebbero Il Sol dell’avvenire di Nanni Moretti, che uscirà però in Italia il 20 aprile, ovvero un mese prima del Festival, una tradizione per i film del regista romano, da sempre amatissimo in Francia e che già altre tre volte aveva anticipato l’uscita come per Mia madre, Habemus Papam e Il caimano. Attesa poi anche La conversione di Marco Bellocchio, ispirato alla storia di Edgardo Mortara, bambino ebreo che nel 1858 fu allontanato dalla sua famiglia per essere allevato da cattolico, che l’anno scorso aveva portato la serie Esterno notte e l’anno prima il doc Marx può aspettare. Garrone potrebbe poi tornare in concorso (dopo Gomorra, Reality, Il racconto dei racconti e Dogman) con Io capitano, mentre Alice Rohrwacher, già sulla Croisette dall’esordio con Corpo celeste e poi in concorso con Le meraviglie e Lazzaro felice, porterebbe a Cannes La Chimera ambientato negli anni Ottanta nel traffico clandestino dei manufatti storici ad opera dei “tombaroli”. E non finisce qui per il nostro Paese. C’è infatti tutta una pattuglia di opere che, se non in concorso, potrebbero approdare a sezioni collaterali. È il caso di Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, film drammatico ambientato negli anni Cinquanta, ma anche di Rossosperanza di Annarita Zambrano, La bella estate di Laura Luchetti (tratto da Cesare Pavese), Another end di Piero Messina, Truly, Madly, Deeply di Carlo Sironi, El Paraíso di Enrico Maria Artale e Patagonia, opera prima di Simone Bozzelli.


di Eugenio De Bartolis